Mentre l'influenza sembra essersi avvicinata al raggiungimento del picco di stagione, con i pronto soccorso della Lombardia presi d'assalto, quello del virus respiratorio sinciziale, causa della bronchiolite che colpisce soprattutto i bambini, si starebbe avvicinando. L'andamento è stato analizzato per l'Adnkronos Salute da Andrea Dotta, componente del direttivo Società italiana di neonatologia (Sin) e responsabile della Terapia intensiva neonatale dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
«I numeri dei casi di bronchioliti sono ancora un po' oscillanti, ma stanno mediamente crescendo: non abbiamo ancora raggiunto il picco». E non è «facilissimo prevedere quando questo accadrà». In ogni caso, «analizzando i dati degli altri Paesi, come l'Australia che ha l'inverno australe 6 mesi prima del nostro, valutando la curva epidemiologica e confrontandola con quella dello scorso anno ci aspettiamo l'apice tra 2 o 3 settimane».
I casi gravi
«Lo scorso anno - ricorda Dotta - era stato estremamente critico perché si sono associate le infezioni da virus respiratorio sinciziale, da Covid e da influenza, che si sono presentate insieme con un numero estremamente alto di casi tra i piccoli: parliamo di almeno 4 volte tanto rispetto ai periodi pre-pandemici.
I fattori di rischio
C'è «sicuramente una più elevata esposizione a più germi, anche perché le attenzioni che c'erano state nel periodo pandemico - mascherina, niente luoghi troppo affollati, distanziamento, e che sono le attenzioni per i piccoli che noi della società italiana di neonatologia sottolineiamo da sempre - sono del tutto crollate. Quindi adesso, con le festività natalizie, ci aspettiamo il picco, dopo gli incontri dei gruppi familiari, i viaggi. Queste situazioni espongono i più piccoli a rischi maggiori».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Dicembre 2023, 08:28
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