Accordo fra i partiti di maggioranza per il taglio delle tasse. Gli 8 miliardi previsti in manovra dal governo verranno destinati a ridurre Irpef (a beneficio soprattutto del ceto medio) e Irap. In particolare, gli scaglioni Irpef (con relative aliquote) scendono da 5 a 4. La fascia di reddito fino a 15mila euro resta con un’aliquota del 23%, quella fra 15mila e 28mila scende dal 27% al 25% le due fasce successive finora esistenti vengono accorpate in una sola che va da 28mila a 50mila euro e che verrà tassata per il 35% (prima era il 38%). Per i redditi oltre 50mila euro l’imposta sarà al 43%.
Secondo i primi calcoli a beneficiare del taglio, a partire dal 2022, saranno soprattutto i redditi fra 30 e 60mila euro lordi l’anno (circa 7 milioni di contribuenti) che potrebbero avere dei risparmi fino a 700 euro annui. Le stime fatte dai consulenti del lavoro dicono che chi ha un reddito lordo fino a 20mila euro potrà risparmiare circa 100 euro, chi ha un reddito da 30mila euro ne risparmierà 300. Una famiglia con due lavoratori e un reddito complessivo di 45mila euro risparmierà circa 300 euro (150 per ogni lavoratore).
I partiti di maggioranza esprimono soddisfazione anche se l’intesa dovrà avere il placet del governo. L’accordo però scontenta sia Confindustria che i sindacati. Per gli industriali «queste scelte mostrano una mancanza di visione per il futuro dell’economia del Paese». Per i sindacati invece la revisione delle aliquote non risponde alle esigenze di lavoratori e pensionati. «Meglio sarebbe – suggerisce la Uil - un taglio delle tasse realizzato attraverso le detrazioni fiscali». Industriali e organizzazioni sindacali chiedono al governo un incontro urgente perché l’intesa «non ha coinvolto le parti sociali».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Novembre 2021, 09:26
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