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Strage Suviana, inchiesta per disastro e omicidio colposo. Si cercano i dispersi. Il superstite: «Fiammata e fumo, poi lo scoppio»

I dispersi sono quattro, oltre a tre morti accertati e cinque feriti

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Inchiesta per disastro e omicidio colposo

Disastro colposo e omicidio colposo. Sono questi i reati ipotizzati nel fascicolo aperto dalla Procura di Bologna sull'incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell'Appenino tosco-emiliano. Del caso si stanno occupando il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini.

Il superstite: «Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio»

«Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio. Io tutto bene ma purtroppo è successo questo». Questo il racconto che un superstite della strage di Suviana, Pierfrancesco Firenze, ha fatto alla moglie, Emilia Ferdighini, accorsa sul luogo della tragedia. «Era fuori con altri due suoi colleghi. Hanno visto questa fiammata e poi il fumo, ha sentito uno scoppio. Era un po' sotto choc: si conoscono un po' tutti qua», aggiunge la donna.  Pierfrancesco Firenze, spezzino come la famiglia, vive nella casa dell'Enel in cima alla diga di Suviana. «Non capivo cosa fosse successo - racconta ai giornalisti la donna - l'ho appreso dal telegiornale. Sapendo che lui è qua, che lavora qua ero un po' spaventata». Quando la moglie lo ha sentito, le prime parole sono state: «Tutto bene, io tutto bene, però, purtroppo è successo». «Era un po' sotto choc. È un dipendente dell'Enel. Si conoscono un po' tutti qua non sono in tanti», spiega la donna. 

Bombardieri: «Già segnalati problemi sicurezza a Suviana»

«Già nel 2022 la nostra organizzazione aveva segnalato attraverso i propri rappresentanti alcune problematiche relative alla sicurezza per quell'impianto. La Uil ha il compito di tutelare i propri delegati, i propri rappresentanti per la sicurezza e i propri iscritti e, se fosse necessario, si attiverà per fornire alla magistratura tutte le informazioni e la documentazione del caso». Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a proposito dell'incidente nella centrale idroelettrica di Suviana, nel bolognese.

 

Sessanta studenti scampati alla strage per pochi minuti

Una sessantina di studenti di terza media sono scampati alla strage di Suviana per pochi minuti. Poco prima dell'esplosione, infatti, stavano visitando la centrale idroelettrica quando sono andati via perché uno degli insegnanti si era insospettito per un «cattivo odore». A raccontare quanto accaduto è il Resto del Carlino che ha raccolto anche la testimonianza della preside delle scuole Muratori di Vignola, Brunella Maria Maugeri. «Sono andate in gita tre classi di terza alla centrale idroelettrica di Suviana, accompagnate da sei docenti - ha raccontato -. Altre tre classi di terza sarebbero dovute andare a fare la stessa gita oggi. Appena ho saputo dell'accaduto ho telefonato con il cuore in gola a un docente che stava accompagnando gli studenti. Ero terrorizzata mentre stavo chiamando, perché sapevo appunto che era prevista una visita alla centrale. Appena ho sentito il docente, ho tirato un sospiro di sollievo: i nostri studenti e i docenti erano tutti salvi. Ho appreso che stavano facendo merenda a circa un chilometro di distanza dalla centrale, dopo averla visitata. Sentendo però un cattivo odore mentre stavano mangiando, i docenti hanno deciso di fare spostare tutti gli studenti, anticipando la seconda tappa, che prevedeva la visita a Rocchetta Mattei»

L'acqua continua a salire, in arrivo le idrovore

Lo scenario per i soccorritori a Suviana resta "difficilissimo", "dobbiamo capire perché l'acqua continua ad alzarsi, finché non abbiamo capito questo l'operazione è a rischio. Potremo operare in modo più rapido a partire credo da stasera se si blocca l'afflusso d'acqua". Lo ha detto Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. "Da dove arriva l'acqua non lo sappiamo, se lo sapessimo saremmo in grado di capire la situazione. Probabilmente dalla conduttura a monte, che lentamente si sta svuotando. Se avremo conferma, i sommozzatori potranno lavorare in maggiore sicurezza". Intanto da Bologna sono in arrivo delle idrovore. 

Cgil: una delle vittime è un pensionato di 73 anni con partita Iva

Due feriti gravi su tre del disastro della centrale elettrica di Suviana sono dipendenti diretti di Enel. Lo dice il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, giunto sul posto. «Quello che è grave è quello che non sappiamo - ha detto Bulgarelli - Non si sa quali sono le aziende di cui erano dipendenti i lavoratori esterni. Poi scopriamo che uno è un pensionato di 73 anni, una partita Iva: che mondo del lavoro è?».

Strage Suviana: si entra nella centrale anche con i gommoni

I soccorritori stanno tentando di accedere alla centrale elettrica del lago di Suviana anche con i gommoni. «Stiamo entrando anche coi gommoni dalla parte del lago», ha spiegato Luca Cari, dirigente della comunicazione dei Vigili del fuoco. «Le operazioni sono molto difficili, lunghe, stiamo facendo tutto il possibile. Stiamo ancora valutando le condizioni di sicurezza della struttura, per consentire ai vigili del fuoco all'interno di operare in una condizione che consente anche vie di fuga in caso di allagamento improvviso».

Il punto non è tanto la tenuta della struttura in sé, quando le condizioni all'interno. «Il fondo è visibilità zero, all'interno è visibilità zero, ci sono sostanze e detriti, quindi si lavora tastando, toccando. È una situazione molto complessa, le operazioni sono lunghe, ci teniamo a dirlo per non creare aspettative immediate. Le condizioni di sicurezza sono prioritarie per i vigili del fuoco che stanno lavorando al di sotto del livello dell'acqua del lago». Se ieri sera il piano meno 8 era ancora emerso, l'acqua è aumentata: «In questo momento c'è più di mezzo metro, sta salendo, dobbiamo capire qual è l'ingresso da dove sta entrando l'acqua e in base a quello capire le condizioni di rischio per i vigili del fuoco che stanno lavorando sotto».

 

 

Il ferito a Parma ha ustioni su metà del corpo

Ha ustioni gravi sul 40-50% del corpo il lavoratore di 54 anni ferito in seguito all'esplosione sommersa della centrale idroelettrica di Bargi e che si trova ricoverato in rianimazione con prognosi riservata all'ospedale di Parma. L'uomo è originario del Padovano. Le condizioni sono considerate stabili ma critiche.

I 4 dispersi hanno tra i 37 e i 68 anni

Hanno fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi alla centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D'Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.

Enel: era in corso un collaudo

Dopo l'esplosione avvenuta ieri nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nel Bolognese, "da quanto ricostruito, il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l'incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo".Lo dice Enel Green Power, società di gestione dell'impianto. Nella centrale, viene spiegato ancora, "erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith"

Sono 100 gli operatori dei Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di ricerca dei 4 dispersi

Sono 100 gli operatori dei Vigili del fuoco impegnati nelle complesse operazioni di ricerca dei 4 dispersi dopo l'esplosione nella centrale idroelettrica del bacino di Suviana. Le squadre stanno operando con grande cautela in uno scenario davvero complesso. Attualmente, a quanto si apprende, "la situazione è particolarmente ostica: l'acqua sta salendo e le squadre di ricerca stanno lavorando al di sotto del livello del lago con l'acqua che entra". Una situazione quindi di pericolo per gli operatori.

I vigili del fuoco: "La cosa certa e che a quel piano c'erano i trasformatori"

"C'e chi parla di uno scoppio, chi di un'esplosione. La cosa certa e che a quel piano c'erano i trasformatori". Cosi il comandante dei vigili del fuoco di Bologna, Calogero Turturici. In una intervista a La Stampa spiega: "Continue esplosioni, mi tremano le gambe. Un disastro, e un disastro impressionante, impressionante, impressionante". E' ancora presto per capire le cause del disastro della centrale elettrica del bacino di Bargi: "Fin quanto non si arriva al luogo dell'esplosione e difficile riuscire a stabilire le cause. Inoltre, bisogna anche verificare la dinamica con il responsabile Enel dell'impianto", sottolinea.

 

I vigili del fuoco: situazione molto difficile

"La situazione è molto difficile, l'acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l'acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l'acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori". Lo ha spiegato Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell'intervento in corso da ieri pomeriggio alla centrale elettrica di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana. A entrare è proprio l'acqua del lago, che ormai ha invaso anche il piano coinvolto dall'esplosione della turbina. "Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro".

«Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea». Lo ha detto Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell'intervento in corso da ieri pomeriggio alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana, rispondendo a una domanda sulla possibilità di trovare superstiti. I dispersi sono quattro, oltre a tre morti accertati e cinque feriti.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 19:06
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