Sofia, la mamma: "Vannoni un millantatore, ma le staminali funzionavano. Ci hanno abbandonati"
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Caterina, che col marito Guido ha anche fondato la onlus 'Voa Voa Amici di Sofia', per dare sostegno alle famiglie di bimbi affetti da malattie rare per cui non esistono ancora delle cure, non ci sta ed esprime di nuovo tutta la propria amarezza. «Continueremo a batterci affinché ad altri non succeda quello che è accaduto a noi: ci siamo ritrovati medici cinici che avevano subito condannato Sofia e ci hanno consigliato di pensare ad una diagnosi pre-natale per il figlio successivo. Non abbiamo mai avuto alcun sostegno psicologico e ci siamo sentiti abbandonati, perché non sapevamo nulla dei nostri diritti e li abbiamo scoperti giorno dopo giorno» - dichiara in un'intervista al Corriere della Sera - «Nessuno ci ha informato perché appartenevamo a una piccola minoranza e dunque eravamo il nulla, come lo sono oggi decine di migliaia di famiglie. In Toscana, che ha forse il miglior servizio sanitario d’Italia, ci siamo sentiti abbandonati. Aveva vinto la “legge dello scarto” che, come ha detto Papa Francesco, in questa società annulla chi non può salvarsi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Gennaio 2018, 17:14
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