Scuola, il flop dei test sierologici: lo ha fatto solo un insegnante su quattro

Scuola, il flop dei test sierologici: lo ha fatto solo un insegnante su quattro
A pochi giorni dalla ripresa ufficiale delle scuole (in alcune parti d'Italia sono già iniziate), c'è un problema annoso che sta facendo breccia: gli insegnanti non vogliono fare il test sierologico per il Sars-CoV-2. Tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia, Liguria, Toscana, Campania, Lazio e Sicilia, solo un insegnante su quattro si è infatti sottoposto al sierologico, rileva Repubblica: un vero e proprio flop, che ha fatto e sta facendo storcere il naso a diveri virologi e infettivologi tra cui Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco, intervistati questa mattina dall'agenzia Adnkronos.

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Gli insegnanti che non si sono ancora sottoposti al test
«sarebbe importante che lo facessero, in primis perché quello della sieroprevalenza è un dato molto rilevante per la comunità e per lo stesso corpo docente perché in questo modo sapremmo come ha circolato il virus nei mesi precedenti la riapertura; e poi è importante anche per loro stessi conoscere e avere la possibilità di capire cosa è successo», ha detto Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia antinfettiva (Sita).

Sul perché ancora molti professori sono diffidenti sul test, Bassetti suggerisce che
«andrebbe riproposta agli insegnanti la possibilità di fare i controlli, facendo una maggiore comunicazione sui testi sierologici, ovvero spiegare a cosa servono e come funzionano.
Forse alcuni non hanno ben capito
», conclude Bassetti.

«Un vero peccato la riluttanza degli insegnanti a fare il test sierologico, che sembra emergere dalle segnalazioni dei medici di famiglia. Questo test può infatti servire ai singoli per conoscere meglio la propria condizione clinica, e ai ricercatori per capire l'andamento del virus in certi contasti e territori», aggiunge il virologo dell'Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, sottolineando che «i test sierologici forniscono una 'fotografia' di quanto accaduto 14 giorni prima dell'esame. Una fotografia interessante e, anche se ci sta che il test sia facoltativo, un'adesione massiccia sarebbe utile».

Ma cosa tiene lontani gli insegnanti dal test? «Penso sia la paura di ritrovarsi a dover stare a casa se ci si scopre positivi da asintomatici. Ma i presidi si trovano anche ad affrontare il problema dei lavoratori fragili, per i quali non solo nella scuola occorrono indicazioni precise, in modo da evitare eccessi da un lato e dall'altro», dice Pregliasco. «Anche tra i miei operatori sanitari - continua il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano - l'età media è alta, e con l'età si moltiplica il rischio che si abbiano problematiche di salute e fragilità». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Settembre 2020, 14:40
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