Limite velocità in autostrada, Salvini: «Superamento 130 km/h in alcune tratte»

Limite velocità in autostrada, Salvini: «Superamento 130 km/h in alcune tratte»

di Redazione web

Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini insiste sul cambiare i limiti di velocità. A margine dell'assemblea di Assarmatori, Salvini ha annunciato che «giovedì arriviamo col disegno di legge sulla sicurezza stradale che non è un decreto chiuso. Ci sono alcuni principi per i neopatentati: per i primi tre anni non potranno guidare auto di grossa cilindrata, i neopatentati che verranno fermati con l'utilizzo del telefono mentre guidano verranno fermati e verrà sospesa loro la patente, per i recidivi con l'uso di alcol e droga ci sarà la revoca definitiva della patente».

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In difesa degli youtuber

«Per quello che riguarda internet non bisogna criminalizzare adesso youtuber, influencer, dipende da come lo usi. Se guidi, ti riprendi e fai il cretino non fai qualcosa di intelligente per cui ci sarà una norma su questo», ha spiegato quindi il ministro. «Poi ci saranno norme a tutela dei ciclisti per evitare i sorpassi senza un metro e mezzo di spazio, ci saranno delle norme per i monopattini che prevedono casco, targa, assicurazione per la sicurezza loro e degli altri. Conto che non faccia miracoli ma salvi vite», ha concluso il ministro.

Su alcune tratte superamento 130 km/h

«Sono convinto che su alcune tratte italiane a tasso di incidentalità prossimo allo zero, in alcuni orari, laddove ci sono tre, quattro o addirittura cinque corsie un superamento controllato degli attuali 130 chilometri orari come negli altri paesi europei possa essere preso in considerazione», ha aggiunto Salvini intervistato da Radio 24. «Intanto quello che porto prevede per i neo patentati l'impossibilità di guidare per i tre anni auto di grossa cilindrata, il ritiro definitivo della patente per i recidivi che creano danni guidando ubriachi e sanzioni più severe per guida con il telefonino».

«I concessionari autostradali stanno studiando» su quale tratte autostradali si potrà andare oltre i 130km/h, ha detto a margine dell'assemblea di Assarmatori. «Laddove c'è un ridotto tasso di incidenti, ci sono alcuni tratti autostradali sostanzialmente a tasso di incidentalità pari allo zero, si potrà, se la norma lo consentirà, superare i 130km/h come in tanti paesi europei», ha spiegato il ministro.

Salvini ha sottolineato che le tratte sulle quali si potrebbe ipotizzare un aumento dei limiti di velocità è quello della Milano Laghi. «Non direttamente nel disegno di legge che porterò giovedì in Consiglio dei ministri - ha detto - stiamo valutando con alcuni concessionari autostradali a cui ho chiesto uno studio sull'incidentalità nelle varie ore del giorno e della notte. Io sono convinto che in alcune tratte italiane a tasso di incidentalità prossimo allo zero soprattutto in alcuni orari laddove ci sono tre, quattro o addirittura sulla Milano laghi ci saranno cinque corsie, prevedere anche un superamento controllato degli attuali 130 chilometri orari come in altri paesi europei possa essere assolutamente preso in considerazione».

Figlio ex ministro: rischioso alzare limiti

«La sicurezza stradale è un tema molto importante e la velocità è una delle cause principali degli incidenti stradali. È molto pericoloso alzare i limiti di velocità, quindi non sono d'accordo con proposte che vadano in questa direzione. Il ministro Salvini, che stimo, è molto attento a questo tema e mi stupisce il fatto che voglia aumentare il limite di velocità seppur in alcuni tratti autostradali». Lo afferma Cosimo Ferri, già sottosegretario alla Giustizia e figlio del ministro ai Lavori Pubblici Enrico Ferri -che nel 1988 impose il limite massimo di 110 km/h sulle autostrade (era di 140) - commentando la proposta di Salvini di alzare dai 130 km/h il limite di velocità in alcune tratte autostradali.

«Non possiamo abbassare l'attenzione» prosegue Ferri sottolineando che il Mit «peraltro sta rafforzando giustamente la propria attività nelle scuole per informare ed educare i ragazzi». «Da sottosegretario al ministero della Giustizia - prosegue - ho seguito in aula il provvedimento sull'omicidio stradale e da sempre mi occupo di questo tema anche perché ho sempre respirato in casa una grande sensibilità. Ancora oggi, nel ricordare mio padre molti lo chiamano il ministro dei 110 km /h. Ricordo quell'estate, le polemiche, le reazioni, gli attacchi, le sue interviste al casello autostradale nell'affrontare gli automobilisti ma anche la sua determinazione nell'andare avanti nella consapevolezza che fosse una decisione giusta. Obbligo cinture e 110 km/h: da lì è iniziata una nuova fase per la sicurezza stradale. Provvedimenti che hanno salvato tante vite. Come potrei oggi essere d'accordo a proposte che aumentano la velocità?».

«Ma a parte questo ricordo personale penso che la velocità sia una delle cause principali delle morti nelle strade e sia un errore alzare i limiti - conclude - Si deve invece lavorare su come educare di più gli automobilisti, rafforzare i controlli, fornire mezzi e personale alle forze dell'ordine, rendere le strade più sicure, investire in segnaletica e infrastrutture agibili e moderne.

La velocità rimane la causa principale oggi accompagnata dalla distrazione dell'utilizzo dei cellulari , causa di molto sinistri, anche mortali. C'è molto da fare».

Codacons contrario ad alzare i limiti

Il Codacons si schiera contro qualsiasi modifica al Codice della strada volta ad innalzare i limiti di velocità in autostrada, ma sostiene il ritiro a vita della patente per i recidivi o per chi guida sotto effetto di droghe o alcol, e chiede di estendere la misura ai soggetti che pubblicano sui social video mentre guidano, come i ragazzi di Casal Palocco. Lo afferma l'associazione dei consumatori, commentando le dichiarazioni odierne del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

«L'innalzamento dei limiti in autostrada è una idea già lanciata nel 2001 dall'allora ministro dei trasporti Lunardi e poi ritirata fuori nel 2009 da Matteoli. - ricorda il presidente Carlo Rienzi - Una idea subito abbandonata perché avrebbe avuto ripercussioni pensatissime sulla sicurezza stradale, incrementando il numero di morti sulle strade. E a confermarlo sono gli ultimi rapporti ufficiali dell'Istat sull'incidentalità in Italia: oltre il 12% di sinistri, morti e feriti sulle nostre autostrade è causato proprio dall'eccesso di velocità
».

«Siamo invece totalmente favorevoli a inasprire le sanzioni per l'uso del telefonino alla guida, e ad introdurre il ritiro a vita della patente per i recidivi, per chi guida sotto effetto di droghe e alcol - prosegue Rienzi - Chiediamo la stessa misura per chi commette illeciti alla guida legati alla pubblicazione di video e contenuti sui social network, come nel caso dei ragazzi di Casal Palocco che pochi giorni fa hanno causato la morte di un bambino di 5 anni».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2023, 17:05
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