Invalida per l'errore di uno specializzando, Sabrina: «Con il risarcimento ottenuto finora non riesco a curarmi»

Una disgrazia che non avrebbe mai potuto prevedere quando, all'età di 36 anni, si è presentata all'ospedale di Verona per rimuovere un tumore benigno con un intervento che i medici avevano definito a rischio zero

Invalida per l'errore di uno specializzando, Sabrina: «Con il risarcimento ottenuto finora non riesco a curarmi»

di Redazione Web

Sabrina di Girolamo è una parrucchiera e mamma di 41 anni che ama profondamente le sue due bambine e che oggi è affetta da tetraplegia, con l'impossibilità di muovere tutti e quattro gli arti. Non è sempre stato così, però: tutto è cambiato il 22 agosto 2017, una data che la donna ricorda sui social come il giorno in cui «hanno fatto morire la Sabrina di prima, sempre sorridente, attiva» per farla cadere «nell'inferno più assoluto dal quale non ne sono più uscita e non ne uscirò più».

Fedez in ospedale, il chirurgo che lo ha operato di tumore: «Ulcere, evento raro ma può ricapitare. Sarà a casa in pochi giorni»

Micol Olivieri, la rabbia per il medico della nonna: «Sono inca**ata, lo schifo più totale: mi ha guardato tutto il tempo il seno»

Il giorno dell'operazione

Una disgrazia che non avrebbe mai potuto prevedere quando, all'età di 36 anni, si è presentata all'ospedale di Verona per rimuovere un tumore benigno con un intervento che i medici avevano definito a rischio zero. Eppure, secondo quanto dichiarato dal giudice, la manovra di posizionamento della paziente è stata eseguita in maniera scorretta da uno specializzando e ciò ha provocato il trauma e il conseguente danno permanente a Sabrina.

Teoricamente, secondo quanto riportato da Il Corriere del Veneto, la manovra doveva essere eseguita sotto la supervisione di un neurochirurgo, che però non era presente in sala.

La vicenda si è chiusa con un accordo e un risarcimento di un milione e seicentomila euro, ma nessuna cifra può restituire a Sabrina ciò che ha perso: «Non parlatemi di vittoria, non c’è prezzo per la sofferenza, non si può quantificare lo stravolgimento di una vita intera - sospira Sabrina -. Quando ti rubano la felicità, ti strappano i sogni e ti demoliscono i progetti, nessuna cifra ti ridarà la vita di prima. Avete idea di cosa significhi perdere da un istante all’altro l’autonomia e l’indipendenza, dover contare sull’aiuto e l’assistenza dei miei genitori e delle mie figlie che invece dovrei essere io ad aiutare?».

Tuttavia, di quel milione e mezzo stabilito dal giudice, ad oggi Sabrina ha ricevuto poco più di 50mila euro, una cifra che non riesce neppure a coprire le spese mediche che «ho già sostenuto e dovrò sostenere per tutta la vita», tra cui un intervento di 70mila euro a cui sarà sottoposta a breve. «Nessuna somma mi renderà giustizia, non basterebbe tutto l’oro del mondo a ridarmi la Sabrina di prima», continua la 41enne, che poi spiega: «Se ho accettato il risarcimento e rimesso la querela è perché devo curarmi e dovrò farlo per tutta la vita. E le cure costano».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Novembre 2023, 13:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA