Romano Fagoni ucciso dalla moglie, la donna: «Volevo difendere mio figlio, gli aveva puntato il coltello. Ma potrei avere ingigantito il pericolo»

La drammatica ricostruzione del pomeriggio e della sera del il 22 gennaio 2023, quando la donna ha ucciso in casa il marito Romano Fagoni

Romano Fagoni ucciso dalla moglie, la donna: «Volevo difendere mio figlio, gli aveva puntato il coltello. Ma potrei avere ingigantito il pericolo»

Tra le lacrime in un'aula di tribunale, Raffaella Ragnoli, la 58enne di Nuvolento che il 28 gennaio 2023, con la pizza ppena messa in tavola per cena, ha ucciso con sei coltellate il marito, Romano Fagoni, 60 anni, sotto gli occhi del secondogenito quindicenne, racconta la sua verità su cosa è successo in quella tragica sera. «Gli aveva puntato il coltello alla gola e gli ripeteva “vuoi vivere o morire?” E mio figlio: “papà, io voglio vivere”. Allora ho preso un coltello dal ceppo e gliel’ho puntato per fargli capire che cosa si provava ad avere un coltello addosso. Lui mi ha riso in faccia e mi ha dato una spinta, sono caduta. Mi sono rialzata e ho visto che metteva la mano sul coltello da carne che aveva puntato a mio figlio. Ho pensato che ci avrebbe ammazzato tutti e l’ho colpito. Non ricordo quante volte e dove, ma so che quel coltello non l’avrei lasciato per nulla al mondo».

«Il vetro del forno si è rotto e lui diceva che era colpa mia»

E ancora «Il giorno dell'omicidio - ha detto sempre Raffaella - la mattina siamo andati al mercato. Alle 15 è uscito per questioni sue, è tornato alle 18 ma sapevo che aveva bevuto.

Ho visto che aveva una birra sul tavolo. Una volta a casa ha iniziato a urlare, imprecare perché non trovava il telefono. Quando glielo ho trovato ha ricominciato a urlare. Poi è arrivato mio figlio e ci sono stati problemi per le sigarette. Quando ho controllato la pizza in forno si è rotto un vetro, e lui diceva che era colpa mia».

Per il marito il figlio non era “uomo” e “virile”

La donna, 30 anni di matrimonio con un uomo che abusa di alcol e droghe ha sempre sostenuto di avere agito per legittima difesa, convinta che il marito, fissato che il figlio non fosse abbastanza “uomo” e “virile”, gli avrebbe fatto del male. Ieri però, incalzata dal presidente ha corretto il tiro: «Di certo quella sera ho percepito una minaccia. Pensavo solo a mio figlio. Ci ho ragionato ogni giorno, io amavo Romano e mi sembra impossibile essere stata artefice di un omicidio. In quel periodo vivevo un periodo di forte stress, avevo mia suocera da accudire, mio marito che beveva, aveva problemi di salute, e litigava con tutti. Io ero distrutta, potrei avere ingigantito, vedendo un pericolo più grande di quanto non fosse».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Marzo 2024, 20:52
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