Rapito e torturato con aghi sotto le unghie: 20enne denuncia il clan ma viene costretto a scusarsi su Instagram. Il Questore: «Sembra Gomorra»

Il questore Roberto Massucci ha disposto l'arresto dei responsabili della gang veronese, oggi più simile ad un vero e proprio clan criminale

Rapito e torturato con aghi sotto le unghie: 20enne denuncia il clan ma viene costretto a scusarsi su Instagram. Il Questore: «Sembra Gomorra»

di Redazione web

Aveva denunciato per estorsione e sequestro di persona due dei membri della gang Qbr, cioè Quartiere di Borgo Roma, a Verona, nel mese di giugno. La vendetta è arrivata e il ventenne di origini indiane l'ha pagata cara. In quel quartiere, infatti, il ragazzo ci vive da anni, a ridosso delle case di via Capodistria, dove l'anno scorso si verificò un episodio che lo vide protagonista. Dopo la denuncia, doveva pagare lo «sgarro»: il 20enne indiano è stato rapito, picchiato, frustato e deriso, e gli hanno infilato degli aghi sotto le unghie, e poi lo hanno preso a calci e pugni.

I membri della gang Qbr sono tutti ragazzi italiani di seconda generazione, vivono nella criminalità totale e oggi hanno tra 19 e 30 anni. Per quei fatti gli interrogatori scatteranno domani, ma intanto capiamo cosa è accaduto nella gioventù veronese. 

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L'arresto 

Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, la questura ha ricevuto la segnalazione di un 20enne trovato nudo e ferito in un campo nella periferia della città.

Era stato rapito, picchiato, frustato e deriso: gli hanno infilato degli aghi sotto le unghie e lo hanno preso a calci e pugni. Il tutto per aver denunciato un precedente sequestro e pestaggio, subito per aver provato ad allontanarsi dalla gang di cui faceva parte da minorenne.

Il branco è stato identificato e portato al carcere di Montorio dove «alloggiano» altri membri di quello che oggi è più un clan che una gang.

Gli agenti della squadra mobile hanno arrestato i quattro, due italiani, di cui uno di origini tunisine e due brasiliani, alcuni con precedenti per reati contro la persona, spaccio e furti. «Sembra di guardare un episodio di Gomorra», ha rivelato al Corriere il questore Roberto Massucci. 

«Colpisce il fatto che una volta divenuti maggiorenni, questi ragazzi alzino l’asticella della violenza, commettendo questo tipo di reati. La cosa positiva è che li abbiamo arrestati tutti», ha concluso Massucci.

Il precedente 

Il ragazzo, prima dell'arresto, ha vissuto nel terrore tutto l'ultimo anno. Proprio nel 2022, infatti, fu sequestrato e picchiato, obbligato a scusarsi in diretta streaming su Instagram nei confronti del capo della banda criminale per essersi distaccato dalla gang. 

«Li supplicavo di fermarsi, li imploravo di smetterla, ma alla fine per salvarmi sono stato obbligato a scusarmi con il boss della banda per averlo denunciato... », faceva parte della baby gang e crescendo si era accorto che stava prendendo i connotati di una vera e propria banda criminale, un clan, al quale ha deciso di non fare più parte. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Settembre 2023, 14:51
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