Il padre uccise la madre e ora è fuori dal carcere per permessi premio, Annamaria chiede aiuto al web per scappare da lui

Il padre uccise la madre e ora è fuori dal carcere per permessi premio, Annamaria chiede aiuto al web per scappare da lui

di Alessia Strinati
Avvia una raccolta di fondi online per poter scappare e rifarsi una vita. Annamaria Guadagno, 27 anni, vuole allontanarsi da casa per vivere in un posto sicuro, lontano da suo padre che è uscito di carcere dopo aver ucciso la mamma. La ragazza era appena maggiorenne quando il padre  Salvatore, di 39 anni, strangolò la moglie, Carmela Cirillo, di 38 anni, nella loro casa in via Cavour, a Feletto Umberto.

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L'uomo fu condannato a 18 anni di carcere, ma dopo 7 anni e una serie di permessi premio ha l'opportunità di uscire di casa ma la ragazza e il fratello di 24 anni hanno paura e vogliono scappare per non poterlo vedere mai più. Dopo un periodo in cui hanno vissuto dai nonni i due fratelli si sono trasferiti insieme a Udine, ma ora l'incubo per il ritorno del padre è tornato.

«Le domeniche, dalle 8 alle 20, lui aveva la possibilità di tornare a Feletto, a casa dei miei nonni paterni. E fino all’anno scorso ci è capitato di incontrarlo. I modi aggressivi e i toni minacciosi sono sempre gli stessi», ha spiegato la ragazza al Messaggero Veneto, dicendo di aver lanciato una raccolta fondi online su Facebook, per poter avere l'opportunità di stargli il più lontano possibile. Annamaria racconta che il padre le ha fatto capire che nel tragitto dal carcere a casa può fare delle deviazione e lei teme per la sua incolumità e del fratello. 

«Sono un orfana di femminicidio, insieme a mio fratello. In tutti questi anni io e mio fratello siamo stati abbandonati da tutti, affidati alla famiglia paterna che ci ha distrutti psicologicamente. Ho mollato gli studi per lavorare e crescere mio fratello. Siamo cresciuti da soli.L'uno la forza dell'altro. Ma in questi anni tante sono state le ingiustizie e le minacce di morte ricevute da parte di nostro "padre". Viviamo con il terrore, non ci sentiamo più al sicuro», scrive Annamaria su Facebook, «A seguito di problemi di salute, quest'estate ho perso il lavoro, non ho più una base economica, e la cosa peggiore è che non posso più fare il lavoro per cui ho investito tutta una vita. Ho perso tutto in questi mesi, ho dovuto vendere tutto quello che in questi anni avevo costruito. Sto cercando di reinventarmi e ripartire da zero grazie a un corso, che mi darà la possibilità di fare uno stage formativo ma non retribuito fuori regione, con la speranza di un inserimento lavorativo successivo. Ma non ho la base economica per poter vivere fino alla fine dello stage e dell'esame (Aprile) e se, iniziassi a lavorare, fino al primo stipendio (maggio). La nostra storia è stata raccontata anche a Le Iene, a Rai News 24, e uno speciale a Rai 2 Dossier ( sotto allego tutti i link). Se vi va di conoscerla meglio e nel dettaglio E' un aiuto per evitare quello che nostro padre ci ha sempre detto : " Ti faccio fare la stessa fine di tua mamma" si avveri. Un aiuto che non abbiamo mai ricevuto dallo stato. L'opportunità per ricominciare una vita finalmente tranquilla e sicura. In modo da crearmi una stabilità lavorativa e permettere a mio fratello poi di raggiungermi chiedendo un trasferimento.Posso solo ringraziarvi per il vostro aiuto. Anche condividerlo vuol dire tanto». 
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Dicembre 2019, 21:13
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