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«Ma ci sono due modi di reagire: ci sono apparati mentali che sono vulnerabili e altri assolutamente resilienti. Nel primo caso, lo stress distrugge un equilibrio già precario, nel secondo caso smobilita riserve strategiche e si supera brillantemente questo momento di difficoltà. E penso che anche per la classe politica», alle prese in queste ore con una difficile manovra economica, «valga lo stesso ragionamento: se un politico appartiene alla 'fascia dei resilienti' non avrà problemi con l'ora solare. Al contrario, se fa parte dei 'deficienti', intesi come coloro che hanno già un deficit provocato da stress e stanchezza, potrebbe subire qualche problema di affaticamento».

Il ritorno all'ora solare, con le lancette che dovranno essere spostate di 60 minuti indietro, riporta a «una delle questioni più importanti relative all'equilibrio psico-fisico degli esseri umani - spiega lo psichiatra - e cioè il rispetto dei ritmi biologici, che governano ogni nostra attività metabolica». «Per quanto riguarda l'attività cerebrale, il ritmo principale è quello circadiano, che alterna il sonno e la veglia alle fasi di luce e buio. Durante il sonno - spiega - si realizzano delle fondamentali attività restaurative e integrative delle energie che sono state spese durante la giornata, quindi un corretto ritmo circadiano è il più importante metro di misurazione delle condizioni di salute o di stress di un essere umano».
«Se questo si interrompe, si altera, si hanno delle conseguenze dal punto di vista del funzionamento psichico: quelle connesse a un sonno che diventa non più ristoratore, con sonnolenza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, diminuzione della motivazione a intraprendere percorsi psichici e portarli a conclusione, difficoltà di sintesi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Ottobre 2019, 15:27
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