Ai militari Guerzoni ha detto di avere perso la testa: ha stretto le mani intorno al collo di Paola sempre più forte finché non si è accasciata a terra, priva di vita. Quindi ha deciso di costituirsi. Non ha dovuto fare molta strada: la stazione dell'Arma è a due passi dalla sua abitazione. Esaurita la parabola sportiva, che risale agli anni Novanta, Guerzoni aveva aperto un locale a Novara, dove è ancora un personaggio molto conosciuto. In seguito chiuse l'attività per trasferirsi a Fara, una ventina di chilometri dal capoluogo.
Nel frattempo c'era stata la storia con Paola, una donna di Novara da tempo divorziata e con due figli (un ragazzo e una ragazza ormai grandi). Una relazione che fra alti e bassi si era trascinata per qualche tempo prima di interrompersi del tutto. I due però avevano continuato a vedersi di tanto in tanto e proprio oggi Paola aveva raggiunto Guerzoni a Fara. Forse per un chiarimento, visto che l'uomo, nonostante la fine del rapporto, manifestava sentimenti di gelosia. O forse anche solo per parlare.
«Ho ucciso una donna», ha detto Guerzoni, e subito i carabinieri sono corsi a casa sua insieme ai soccorritori del 118 sperando di potere ancora fare qualcosa. Ma è stato inutile. L'uomo, messo in stato di fermo, è stato interrogato a lungo. Resta ancora da capire come sia arrivato a compiere un gesto simile: chi lo conosce dice che non aveva mai manifestato comportamenti violenti.
In Piemonte è il secondo femminicidio in pochi giorni.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Giugno 2020, 23:41
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