Il piccolo Nicola è stato trovato sano e salvo. La storia che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso ha avuto un lieto fine. La famiglia del bambino aveva scelto di andare a vivere in quel posto del Mugello proprio per avere la pace e la tranquillità desiderata, una scelta di vita che per delle ore è sembrata essere un vero incubo per i due genitori del bimbo di 2 anni.
La mamma ha raccontato di aver scelto quel posto per vivere liberamente la sua vita: «Mi sono avvicinata al mondo contadino nel 2009 dopo una laurea triennale in scienze sociali. Mi sembrava assurdo saper utilizzare un pc e non aver mai piantato un pomodoro, non saper più riconoscere una pianta velenosa da una che cura, calpestare buonissime erbe mangerecce, quale legna usare per dei manici o dei recinti».
Le sue parole sono riportate dal sito dell’associazione Campiaperti, comunità in lotta per la sovranità alimentare. La coppia aveva scelto di vivere insieme ad altre famiglie coltivando e allevando animali nel pieno rispetto dell'ecosistema: «Non volevo sfruttare né essere sfruttata, gli animali selvatici come tutto il resto li avevo visti nei libri così ho conosciuto Leonardo e altri con cui vivere con la tendenza all’autosufficienza», continua Pina. In quell'area i primi insediamenti si sono avuti 37 anni fa e poi lentamente è nata la comunità composta da italiani e stranieri. Un posto per vivere in pace con il mondo, un luogo senza pericoli in cui i bambini sono abituati ad essere autonomi e liberi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Giugno 2021, 12:38
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