Morto Totò Riina, Capo dei Capi mai pentito della mafia. Disse: "Farei anche 3.000 anni di carcere"

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Era stato operato due volte nelle ultime settimane per l'aggravarsi delle condizioni di salute, ma dopo l'ultimo intervento era entrato in coma. Totò Riina, storico Capo dei Capi della mafia, è morto alle 3.37 di venerdi 17 novembre nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma. Ieri aveva compiuto 87 anni. Riina, per gli inquirenti, nonostante la detenzione al 41 bis da 24 anni, era ancora il capo di Cosa Nostra.

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Riina era malato da anni, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano peggiorate tanto da indurre i legali a chiedere un differimento di pena per motivi di salute. Istanza che il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha respinto a luglio. Ieri, quando ormai era chiaro che le sue condizioni erano disperate, il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario col boss.

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Riina stava scontando 26 condanne all'ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del '92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del '93, nel Continente. Sua la scelta di lanciare un'offensiva armata contro lo Stato nei primi anni '90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un co-detenuto, si vantava dell'omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati.



A febbraio scorso, parlando con la moglie in carcere diceva: «sono sempre Totò Riina, farei anche 3.000 anni di carcere». L'ultimo processo a suo carico, ancora in corso, era quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui è imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Ieri, nel giorno del suo 87esimo compleanno, il figlio Giuseppe Salvatore, che ha scontato una pena di 8 anni per mafia, ha pubblicato un post di auguri su FB per il padre.

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DOMANI L'AUTOPSIA SUL CORPO DEL BOSS È prevista per domani l'autopsia sul corpo di Totò Riina, il boss di Cosa Nostra morto all'ospedale di Parma.
L'esame medico legale, disposto dalla Procura della città emiliana, sarà conferito ed eseguito nella mattinata. Al momento non risultano alla Procura nomine di consulenti tecnici di parte da parte dei familiari, ma potrebbero arrivare anche più avanti.



 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Novembre 2017, 19:49
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