Mondo Convenienza, i dipendendi denunciano: "Stressati e sfruttati sul posto di lavoro". Ecco come risponde l'azienda

Mondo Convenienza, i dipendendi denunciano: "Stressati e sfruttati sul posto di lavoro". Ecco come risponde l'azienda
Dopo lo scandalo Ikea, anche Mondo Convenienza finisce nel vortice delle polemiche per le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. La nota catena, che ha diversi punti vendita nel nostro Paese, sembra essere stata una delle poche ad aver resistito all'avvento della competitiva Ikea, proprio perché ha saputo adeguarsi ai prezzi e alle tendenze, ma con quali conseguenze?


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Un articolo su L'Espressso dà voce a dei lavoratori, che già da qualche settimana sui social hanno iniziato a svelare il lato oscuro del loro mestiere, attraverso la pagina Facebook "Mondo sofferenza". Qual è il motivo di tanto malcontento? Primo tra tutti la politica dell'azienda di creare competitività tra i lavoratori per aumentarne la produzione. In palio vengono messi dei "premi", un sistema per mettere i venditori in competizione misurandone "la produttività oraria" attraverso "il ranking settimanale". Questo ha portato alcuni lavoratori ad ammalarsi, ad accrescere il loro livello di stress.

Ma non solo pressioni psicologiche. L'azienda, denunciano alcuni dipendenti, impone straordinari obbligatori: «La flessibilità permette al datore di lavoro di modificarti la turnazione in qualunque momento o giorno della settimana, a dispetto di quanto stabilisce il contratto collettivo nazionale. L’elasticità permette invece al direttore di cambiarti persino la pausa pranzo, just in time, mentre sei di turno. E così, se stai facendo un 9-13 e 15-20, ma quel giorno c’è un aumento della lista dei clienti, ti viene imposto di staccare più tardi o di riattaccare prima», spiega una donna che è stata licenziata a L'Espresso. Le liste d'attesa dei clienti, le turnazioni, hanno la precedenza anche sulla vita privata dei lavoratori che, come loro stessi ammettono, ormai non esiste più, come congedi parentali e tutte le agevolazioni previste dal contratto lavorativo. Ovviamente il lavoratore è libero di rifiutarsi, ma i dipendenti sono chiari nel sottolineare che questo ha delle conseguenze sul lavoro, fino anche a rischiare dei licenziamenti.

Non solo pressioni psicologiche, ma anche sofferenze fisiche, come dimostrano anche le foto postate sulla pagina Facebook. Spesso i dipendenti sono costretti a sollevare pezzi pesanti, a trasportarli per molti metri, senza carrelli o strumenti idonei a questo tipo di funzione. Le conseguenze fisiche sono diverse e il lavoro diventa decisamente molto più usurante. Inoltre, come denunciano i sindacati, gli addetti al trasporto e al montaggio si sono visti trasformare il contratto dalla categoria “trasporti-logistica” a quella “multiservizi-pulizie, che tradotto significa 300 euro in meno sullo stipendio, così si spiega il risparmio dei trasporti.

 


Mondo Convenienza ha precisato che per questi servizi vengono usati fornitori esterni, con gare di appalto, ma questo non ha placato l'indignazione degli utenti nel vedere le immagini sui social.

L'azienda ha poi risposto alle polemiche: «I nostri non sono negozi, ma veri e propri showroom. I nostri venditori sono al 100% focalizzati sul servizio al cliente: non devono occuparsi di altre mansioni (come la pulizia e il mantenimento), che vengono gestite da personale addetto. Questo ci permette di mantenere il focus sul cliente, e sulla qualità e la personalizzazione del servizio che siamo in grado di riservargli».

Intanto però aumentano le cause da parte dei dipendenti e i sindacati si stanno muovendo per cercare di migliorare le condizioni dei lavoratori.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2018, 13:05
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