Michela Murgia, il fratello Cristiano: «I carciofi sulla bara al posto dei fiori: ecco perché al funerale mi è venuto da ridere»

A lui l'ultima telefonata prima di spegnersi: erano le 11.14 del giorno della morte

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di Redazione web

Al funerale di Michela Murgia non c'era mamma Costanza Marongiu, ma dalla Sardegna è arrivato a salutarla per l'ultima volta il fratello minore Cristiano. Di 13 mesi più giovane rispetto alla scrittrice morta a causa di un tumore la notte di San Lorenzo, dopo la cerimonia è tornato immediatamente a San Giovanni di Sinis, dove gestisce il ristorante di famiglia. «È stato una festa. Del resto era da lei, aggiungere ricchezza - ha detto in due interviste - Mi hanno colpito l’amore che ho sentito, le parole straordinarie di Chiara Valerio, l’ironia di Lella Costa. E poi la macchia mediterranea in chiesa e i carciofi, che per la mia famiglia hanno un significato particolare». E proprio quei carciofi gli hanno strappato un sorriso: «Nostra madre, donna fortissima - dice al Corriere della Sera - faceva sempre la battuta: “Quando capiterà a me, non spendete soldi in grandi cose, mi mettete dentro una cassettina di carciofi e io sono a posto”. Così quando ho visto quei carciofi mi è venuto un po’ da ridere».

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L'insegnamento

Il primo ricordo di Cristiano con la sorella Michela risale a quando si trasferirono da Cabras a San Giovanni.

Lui aveva 9 anni e lei 10: «Era una borgata marina che viveva solo d’estate, d’inverno ci abitavano giusto quattro famiglie. Una era la nostra. C’era un pullmino che ci portava a scuola e lei già allora era la leader del gruppo, ma lei è proprio nata leader». Michela «organizzava escursioni alla scoperta di un mondo diverso dal paese dove eravamo cresciuti. Giocavamo agli esploratori». Una cosa che gli ha insegnato? «A nuotare, non solo nel mare di San Giovanni, ma nel mare della vita. Mi ha tenuto per mano per tante cose, era il mio punto di riferimento. Dove andava lei andavo io, mi portava sempre appresso».

 

L'ultima telefonata

Cristiano ha sentito la sorella Michela giovedì mattina, il giorno in cui è morta: «Ha chiamato lei alle 11.14. È stata l’ultima telefonata che ha fatto, mi ha detto Roberto Saviano. Era sofferente perché i dolori erano veramente fortissimi e non riusciva più a controllarli, ma l’ho trovata consapevole, aveva la voce stanca ma serena, e questa cosa è stata molto importante quando poi sono andato da mia madre. Ci ha dato forza, ancora una volta lei a noi, pure in un momento in cui era così debole».

I libri

Michela Murgia scriveva i suoi libri di notte, diceva che le veniva meglio. Quello che Cristiano preferisce è «Accabadora, senza dubbio. Lo ha scritto bene, per ogni cosa si è informata, ha letto, ha parlato con le persone, ha messo così tanto impegno che non poteva che vincere tanti premi. Il più divertente, invece, è Il mondo deve sapere: era nato da un blog, mi raccontava le storie mentre le scriveva, ero esilarato». 

Le ceneri in Corea 

Riguardo le ceneri, non conferma che la sorella gli ha assegnato il compito di spargerle in Corea del Sud: «So che è Lorenzo (Terenzi, il marito, ndr ) ad avere in mano le volontà di Michela. Se così sarà, sarò orgoglioso e felice di farlo».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Agosto 2023, 09:08
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