Mattia morto a 8 anni, palloncini bianchi ai funerali: «Mancherai a tutti». La maestra in lacrime

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I palloncini a cuore bianchi lanciati in aria sul sagrato dai compagni di scuola, entrati in chiesa con una rosa bianca in mano, salutati da un applauso liberatorio, il pianto della madre Silvia che bacia il feretro bianco, il padre Tiziano, zii e nonni sconvolti dal dolore, la comunità raccolta in un silenzio irreale dentro e fuori della chiesa gremita, le voci rotte dalla commozione della maestra e del sindaco durante il funerale. Mesti fotogrammi di una giornata di lutto a Barbara (Ancona) per l'ultimo saluto a Mattia Luconi, 8 anni, inghiottito dal fiume Nevola.

In quella maledetta sera del 15 settembre, l'alluvione ha colpito duramente le province di Pesaro e Ancona, seminando devastazione, 12 morti tra i quali il piccolo Mattia, e si cerca ancora una persona dispersa, Brunella Chiù, 56 anni. Mancherà a tutti «Matti», «mascotte» della Primaria di San Lorenzo in Campo e adorato dagli altri bambini, dagli insegnanti e dal personale. Non riesce a trattenere le lacrime la maestra che gli tributa un ultimo struggente ricordo: «manchi cucciolino come ti chiamavo io, sarai nei nostri cuori, e in quelli di chi ha avuto la fortuna di conoscerti. La vita ti ha strappato via, ti ricorderemo come un angioletto, che sorridi e corri spensierato, ti salutiamo con il sorriso, promettendo che rimarremo sempre vicino ai tuoi genitori. Il pensiero ogni sera andrà a te bambino meraviglioso. Ora il tuo sorriso è in cielo come una stella meravigliosa. Ciao Matti, un abbraccio forte da tutti noi».

 

A Mattia «piaceva correre e stare insieme ai compagni, andavi matto per i biscotti al cioccolato, una gioia stare con te. Faceva stare bene sentire la tua tenera manina». Commosso Riccardo Pasqualini, sindaco di Barbara dove vive Tiziano e dove lavora Silvia, farmacista: «Ci hai fatto un ultimo scherzetto, ti sei nascosto da tutti. Prima o poi ti rincontreremo, ci farai tana. Ora sei il nostro angioletto custode».

«Non avremmo voluto essere qui e vivere questi drammi - ha ammesso don Paolo Montesi - Ringraziamo per la vita di Mattia, è qui in mezzo a noi».

Ma l'esistenza del bambino dovrebbe insegnare a tutti «gioia, accoglienza, stupore e amore»; solo chi «si farà piccolo come Mattia, sarà grande nel regno dei cieli»: le corse spensierate in lambretta con il papà, salutava e lanciava bacetti a tutti, dimostrando grande affetto nell'unico modo che poteva. Amava guardare le candele accese in chiesa e a volte le faceva cadere a terra, ha ricordato don Paolo: «perdonami se le prime volte ti guardavo un pò accigliato. Mi sentivo disturbato nel silenzio della chiesa, ti chiedo scusa, perché noi potessimo recuperare stupore nella vita e non dare tutto per scontato».

«La comunità si è svegliata in maniera tragica. - ha detto Davide Dellonti, sindaco di San Lorenzo in Campo dove Mattia viveva con la madre, vicino agli zii materni Caterina e Alessandro - Verrà poi il momento di dire perché è accaduto questo? Adesso stiamo vicini a tutti voi, alla scuola, ai bambini, alle insegnanti». « Mattia, - ha proseguito - insegnaci dall'alto, dal cielo dove sei con altri angioletti come te, che siamo piccoli individui sulla terra, facciamo tanti errori ma forse la natura e tu, dite che è ora di cambiare rotta su tante cose».

Alle esequie, oltre ai sindaci tra cui quello di Castelleone di Suasa, i vertici di autorità civili e militari, l'assessore regionale Stefano Aguzzi, molti soccorritori anche dei vigili del fuoco. Domenica a Barbara funerali anche per la 17enne Noemi Bartolucci, anche lei uccisa della furia del fiume mentre il fratello Simone si è salvato. Intanto si cerca ancora la madre di Noemi, Brunella: perlustrate, senza esito, zone Misa tra Trecastelli, dove Mattia era stato trovato in un campo a 13 chilometri da dov'era stato travolto, e il ponte a Coste di Barbara. I sub scandagliano i fiumi, altre squadre setacciano gli argini. Le attività vanno avanti.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 11:30
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