Marzia Capezzuti marchiata a fuoco con le iniziali di Barbara Vacchiano, la figlia che ha denunciato: «Siamo tutti orchi»

Anna Vacchiano, la figlia 22enne di Barbara, a Chi l'ha Visto ricostruisce la vicenda

Marzia Capezzuti marchiata a fuoco con le iniziali di Barbara Vacchiano, la figlia che ha denunciato: «Siamo tutti orchi»

di Redazione Web

Sono due coniugi, Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano, e uno dei figli minorenni della coppia, i tre arrestati per l'omicidio di Marzia Capezzuti, 29enne milanese scomparsa da Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, nel mese di marzo 2022. E, adesso, a "Chi l'ha Visto?" Anna Vacchiano, la figlia di Barbara dichiara: «Siamo tutti orchi cattivi, non solo mia mamma, tutti. Perché questa ragazza si poteva salvare».

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La 22enne, sorella del minorenne arrestato, per l’omicidio della 29enne Marzia Capezzuti, il cui cadavere fu trovato in un casolare abbandonato nella zona di Pontecagnano-Faiano, parla della vicenda, raccontando il tenero ricordo che ha della donna. «La mattina mi portava il caffè. Lei mi diceva che mi vedeva come la sorella più piccola. Se ti vedeva che stavi male ti veniva vicino. Era una ragazza che non meritava questo. Io ci ho vissuto insieme e chiedo scusa da parte di mia mamma… ma le scuse non la riporteranno indietro. Si deve pagare ora per gli abusi, per i maltrattamenti e per l’omicidio. Io non sono per la legge, la mia famiglia è pregiudicata. Sono per la giustizia e questa ragazza se la merita».

 

Indagata anche lei

Anche la 22enne è indagata per maltrattamenti nei confronti di Marzia Capezzuti, anche se è stata lei con la sua segnalazione a dare il via alle indagini nei confronti di sua mamma, del compagno della 46enne e del fratello 15enne. «Io non l’ho toccata neanche con un dito - dichiara -.

Non sanno come sono andate le cose». Poi ci tiene a sottolineare: «L’ultima volta che l’ho vista era febbraio o marzo. Io, era un anno che non vivevo più in quella casa». Quando le viene chiesto: «Hai visto le foto, qualcuno l’ha picchiata?», Anna non risponde, guarda in alto. Poi prende fiato: «Una volta volevo portarla in ospedale. Era gennaio o febbraio. Marzia prima ha detto di sì. Poi di no. Io penso che la ragazza abbia subito le violenze e i maltrattamenti. Io non vivevo più lì da un anno e ci andavo ogni tanto. E ogni volta che ci andavo, in quella casa, Marzia non c’era».

Le distanze da sua madre

«Posso prendere le distanze da mia madre, non dai miei fratelli. Non posso andare contro la mia famiglia - aggiunge Anna -. Quella ragazza io volevo salvarla e non ci sono riuscita. Una volta ho visto un episodio brutto… Ho visto Marzia ingerire un mozzicone di sigaretta». E chi è stato? «L’orco cattivo». 

I genitori di Marzia

I genitori di Marzia, Ciro e Laura, - assistiti dall’avvocato Nicodemo Gentile - presenti in trasmissione, hanno ascoltato l’intervista. Ciro Capezzuti ha affermato: «Da padre, da genitore, da essere umano, dico che in parte mi dispiace per questa ragazza che comunque è indagata, ma sotto il profilo umano capisco che era a sua volta vittima della madre. Alla ragazza dico, se è veramente dispiaciuta, che ora prenda le distanze. E avrebbe potuto farlo prima».

La ricostruzione

Tutto è stato svelato grazie a una videochiamata. Una semplice videochiamata fatta dal fratello ad Anna in cui il ragazzo - di appena 15 anni - afferma: «È finita, l’amm affugat» (l'abbiamo soffocata, ndr). Poi la ragazza dice: «Tu? L’hai uccisa tu? Io speravo che non avessi fatto niente, tu sei piccolino». E il fratello incalza: «Non devi dire niente». Marzia era diventata una schiava per la famiglia. Veniva maltrattata, picchiata e torturata. Marchiata a fuoco come un animale di proprietà. Dietro la schiena aveva due lettere, V e B, le iniziali di Barbara Vacchiano. Anna, la figlia di Barbara, aveva chiesto aiuto. Di lei il giudice Alfonso Scermino riferisce che è l’unica che avrebbe mantenuto la sua umanità. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Aprile 2023, 13:52
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