Marco Petrini muore di tumore a 37 anni: «Il lavoro lo rendeva felice. Rideva di tutto, anche della malattia». Chi era Dottor Pet

La lunga lettera di Martina, la sorella di Marco Petrini. Dalla chiesa ai social il messaggio: "Non voleva essere chiamato eroe"

Marco Petrini muore di tumore a 37 anni: «Il lavoro lo rendeva felice. Rideva di tutto, anche della malattia». Chi era Dottor Pet

di Redazione web

Tivoli, la lettera e l'emozione. «Oggi sono qui per raccontarvi una storia. E anche se ho paura di cedere alle emozioni, questo racconto lo devo a qualcuno che, senza dubbio, in questo momento mi starà guardando divertito». Comincia così l'epistola che Martina, la sorella di Marco Petrini, per tutti Dottor Pet, ha letto al funerale del fratello, scomparso a soli 37 anni per un male incurabile. La ragazza ha deciso così di condividere la lettera sui social. Una vita passata insieme, prima che la tragedia si abbattesse sulle loro vite.

La lettera

«Io e il mio fratellino avevamo un anno di differenza. Lui era il maggiore. Questo significa che non ho mai conosciuto un tempo in cui lui non ci fosse. Insomma, non sono mai stata una figlia unica. A lui devo la mia cicatrice sulla fronte, a me, lui deve la poca fiducia nel genere femminile. Ogni volta che rompevo qualcosa in casa e mamma ci chiedeva chi fosse stato io rispondevo soddisfatta: "è stato Macco". Lui immobile e grassottello mi guardava con la faccia interdetta, senza dire nulla. Da questo potete evincere due cose: il mio essere stronzetta e il suo animo nobile».

Martina ricorda i tempi della scuola e la bravura del fratello, che «ascoltava in classe per poi saperne di più dei professori». Poi, la mazzata.

La malattia

«Dicono che le malattie trasformino le persone ma Marco no, lui non era cambiato, ironizzava anche su quella. Quando ha ricevuto la sua sentenza ha deciso che solo in pochissimi lo avrebbero saputo. In fondo lui era un professionista, voleva continuare a curare i suoi piccoli pazienti, non voleva che le sue capacità, la sua lucidità o la sua professionalità potessero essere messe in discussione».

Il ricordo

«Mio fratello non voleva essere chiamato eroe o guerriero per il solo fatto di essere costretto a combattere contro una malattia che non aveva voluto o meritato, lui era un medico veterinario, il più bravo e appassionato, era il dottor Pet.

Per il suo lavoro era pronto a rinunciare ai fine settima, alle feste, ai viaggi. Non riuscivo a capire come una persona potesse sacrificare per un lavoro quello che in fondo è il nostro bene più prezioso, il tempo. Mia madre mi diceva sempre che per lui quella era la felicità. Marco aveva trovato quello che la maggior parte delle persone cercano con tormento per tutta la vita, la propria vocazione. Quella cosa a cui sei destinato, quella in cui riesci facilmente, quella che ti regala felicità e un senso di profondo appagamento. Insomma, quanti di voi possono dire di averla davvero trovata? Io no».

E se pensate «che il senso della vita sia l’amore, beh, mio fratello aveva trovato anche quello. Diciamo che, per quanto riguarda questo punto, è partito bene sin dall’inizio. Marco è cresciuto in una famiglia che lo ha amato profondamente. Mia madre lo ha accompagnato nel suo percorso ogni singolo giorno, fino all’ultimo minuto. Giulia, la sua compagna, lo ha sostenuto e aspettato, forse lo aspetta ancora. Sapete, tutto questo mi conforta perché, se la vita è un percorso che serve a trovare un senso e a risolvere la propria persona, forse Marco ci ha lasciati con largo anticipo perché quel senso lo aveva trovato, era una persona risolta. A questo punto penserete, per fortuna che sono irrisolto. È vero, Marco non ha potuto fare tante cose, a questo ci penserò io. Lui vivrà in me, farò quel viaggio in Giappone che avevamo deciso di fare insieme e realizzerò quel piccolo grande progetto che aveva per me. Giulia, purtroppo per ovvie ragioni non posso sposarti, ma spero che continueremo a prenderci cura l’una dell’altra, per Marco e con Marco. Se ci pensate le vere star se ne vanno sempre prima, i grandi non devono sopportare il peso della vecchiaia. Allora buona notte fratellino, stammi vicino, vedrai che ci divertiremo».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 22:37
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