Jessica, lettera in carcere del tranviere di Milano: «Le volevo bene, non so perché l'ho uccisa»
di Alessia Strinati
Jessica, la suocera del tranviere: "Lei era nervosa, lui voleva farle solo delle coccole"
L'uomo avrebbe scritto una lettera al suo legale chiedendo un incontro con lui, un incontro con la moglie e di essere sottoposto a una perizia psichiatrica. «Con Jessica ho passato 12 giorni stupendi. Ho solo cercato di aiutarla a cambiare vita. E ci ero quasi riuscito», queste sono le sue parole, come riporta la trasmissione di Rete 4. Garlaschi nella lettera è molto arrabbiato per il fatto di non aver potuto partecipare al funerale di Jessica, contrariamente al fidanzato della 19enne, a tal riguardo lancia anche accuse affermando: «Lui è un santo? Provate a vedere la quantità di reati che ha alle spalle».
Il tranviere poi parla dell'omicidio: «Vorrei capire anche io cosa sia successo quel giorno, perché non ricordo. Ho in mente però molto bene la fase finale, cioè gli ultimi secondi. Jessica moriva, davanti a me, fissandomi negli occhi e proferendo: 'Scusami Alessandro'. E subito dopo: 'Non respiro'. Dopo tre secondi è morta. Non ho potuto fare più nulla». Poi spiega che il suo è stato un gesto non voluto e a tal riguardo chiede di poter essere sottoposto a una perizia psichiatrica.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Ottobre 2018, 22:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA