Troppe buche a Roma, l'ultima tappa del Giro d'Italia neutralizzata dopo le proteste dei ciclisti

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A Roma ci sono troppe buche e l'ultima tappa del Giro d'Italia viene neutralizzata e accorciata su richiesta dei corridori. Chris Froome ha vinto la 101ª edizione del Giro, ma a contraddistinguere l'ultima tappa sono state le polemiche per le condizioni del tracciato.

Roma, scatta la green zone per il Giro d'Italia. E in via del Corso asfalto nuovo​



Gli atleti avevano protestato per le condizioni del tracciato, soprattutto nelle zone in cui il fondo stradale è costituito da sampietrini, giudicato troppo pericoloso. Da subito Viviani della Quick Step Floors, maglia ciclamino, insieme con Froome della Sky, hanno esposto agli organizzatori e alla giuria le lamentele del gruppo. Per questo motivo era stato deciso anche di sgonfiare le ruote, in modo da limitare i rischi. Per protesta, chiedendo la neutralizzazione della tappa, i corridori avevano pedalato a ritmo di passeggiata fino a quando non sono state accolte le loro richieste.
 
 

FRONGIA SI DIFENDE «Il percorso è stato scelto insieme agli organizzatori del Giro d'Italia con sopralluoghi congiunti. Sono stati valutati tutti gli aspetti e il percorso è stato approvato. Sarà una bella festa cittadina». Così si era espresso prima della tappa l'assessore allo Sport di Roma Daniele Frongia, interpellato sulle criticità sull'asfalto del percorso del Giro d'Italia.

IL PD ALL'ATTACCO Diversi esponenti Pd hanno criticato l'attuale amministrazione per il caso delle buche che hanno pregiudicato l'ultima tappa del Giro d'Italia. Enzo Foschi, vicesegretario del partito nel Lazio, ha dichiarato: «Le buche a Roma hanno fermato anche il Giro d'Italia. La mancata manutenzione delle strade da parte della più scarsa sindaca che Roma abbia mai avuto, ha fatto fare a Roma una figuraccia in mondovisione. La Capitale è una città ormai allo sbando con una giunta incapace ed una sindaca che sembra stare su un altro pianeta. E vogliono governare anche l'Italia...». 
Anche il senatore dem Bruno Astorre è stato critico: «Il Giro d'Italia si ferma per l'assoluta incapacità di governare Roma da parte del Movimento 5 Stelle. Poco fa, infatti, mentre la sindaca Raggi si dichiarava soddisfatta del lavoro svolto dall'amministrazione, i corridori protestavano per lo stato del manto stradale del tracciato sino a ottenere una riduzione dei giri. Non c'è che dire, l'ennesima pessima figura internazionale per la Capitale d'Italia della quale possiamo ringraziare la sindaca e tutto il suo staff pentastellato. Non oso pensare a come potrebbero ridurre il Paese».
Monica Cirinnà, senatrice Pd, ha invece parlato di 'figuraccia in mondovisione': «Diretta responsabilità della sindaca Raggi. Non serviva la protesta dei corridori per certificare l'impraticabilità di campo di una città che quotidianamente mette a rischio la mobilità dei romani. È ora che, dopo questo ennesimo e palese fallimento e le numerose emergenze irrisolte, da quella dei rifiuti a quella del trasporto pubblico, la sindaca prenda atto dell'incapacità sua e della sua Giunta di gestire in modo adeguato la Capitale del Paese».

 


 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Maggio 2018, 09:06
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