Contro la violenza di genere a suon di musica. Sulle note de L'ombelico del mondo di Jovanotti, ben 50 batteristi di tutte le età si sono radunati a Sanremo, a pochi metri dall'Ariston che ogni anno ospita la karmesse della musica, per protestare contro la violenza sulle donne.
All'esibizione hanno partecipato centinaia di persone, con un segno rosso sul viso e con un fischietto del stesso colore, radunate intorno ai batteristi in occasione della conclusione del Festival della Parola reloaded, che si è svolta il 5 aprile al teatro del Casinò con l'ingegnere Gino Cecchettin, padre della studentesse 22enne Giulia uccisa lo scorso novembre dall'ex fidanzato.
La protesta dei 50 batteristi
Sono state 250 le persone che si sono riunite in piazza Borea D'Olmo per ricordare le donne vittime di violenza con un flash mob, a cui hanno partecipato 50 batteristi di ogni età che hanno voluto "fare rumore" suonando L'ombellico del mondo del cantautore italiano Jovanotti.
Le dichiarazioni delle associazioni
Sono intervenute anche le assessore Silvana Ormea e Sara Tonegutti, che hanno rappresentato il Comune di Sanremo e portato anche i saluti del Centro aiuto alla vita e degli altri centri antiviolenza della provincia di Imperia. «Loro si occupano si accogliere le donne vittima di violenza e portano avanti dei progetti trasversali rivolti anche ai bambini».
Tra gli interventi anche quello di Marco Antei, presidente di Mia Arcigay Imperia, reduce dal Sanremo Pride 2024, che ha puntato il dito sulla violenza anche tra le coppie omosessuali. «Questo evento - ha detto davanti ai presenti - ci consente di aprire una piccola finestra su problematiche simili, che vivono pure le coppie omosessuali. Perché la violenza esiste anche nelle coppie uomo-uomo e donna-donna, ma viene vissuta in modo un po' occulto. Diciamo che la vergogna che ricopre queste persone vittime di violenza è talmente alta che ancora fatica ad uscire allo scoperto».
Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Aprile 2024, 15:58
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