Firenze, rapinano la madre: lei accusa gli zingari su Facebook. «Ma non voglio commenti razzisti»

Rapinano la madre, lei accusa gli zingari su Facebook: «Ma non voglio commenti razzisti»
«Vorrei dissociarmi da quanti in queste ore hanno scritto e continueranno a scrivere sotto il mio post insulti razzisti e parole d'odio, perché io non l'ho mai fatto e non inizierò certo a farlo ora». Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook la donna che sempre sul social stamani aveva rivolto un appello alle istituzioni per avere più sicurezza dopo che la madre di 67 anni è stata rapinata nella sua abitazione a Firenze. Nel suo precedente post la donna aveva accusato della rapina gli «zingari».

La figlia spiega in post di aver «ingenuamente» impostato la privacy del post come pubblico, e di non conoscere la maggior parte degli autori dei commenti: «Vorrei che venisse evitata ogni possibile strumentalizzazione politica della terribile violenza che ha subìto mia madre. Non ne abbiamo bisogno, non era mia intenzione dare inizio ad una caccia alle streghe, vorrei solo ribadire la comprensibile richiesta di sicurezza e legalità». La donna aveva tirato in ballo il presidente della Regione Enrico Rossi, il sindaco Dario Nardella e la manifestazione antirazzista di ieri. «Ai nostri governanti, al sindaco Nardella, al governatore Rossi chiedo: aiutateci a casa nostra», aveva scritto nel post che ha suscitato una valanga di commenti razzisti.

La donna è stata aggredita e rapinata da due uomini che si sono introdotti nella sua abitazione, ieri sera intorno alle 23,40 in un condominio di via Settembrini, nella zona delle Cure a Firenze. Durante la rapina i malviventi, che secondo la testimonianza della vittima alla polizia parlavano italiano con accento dell'Est Europa, le hanno premuto un cuscino sulla faccia per non farla gridare, costringendola a respirare a fatica. I due sono poi fuggiti portando via gioielli per un valore di circa 10mila euro e alcune centinaia di euro in contanti.

Secondo quanto ricostruito, la 67enne, che vive da sola al primo piano di uno stabile, ieri sera è andata a letto chiudendosi a chiave in camera. È stata svegliata da forti rumori  provenienti dalla corte interna del suo palazzo. Poco dopo ha udito altri rumori, provenienti questa volta da casa sua dove i rapinatori, che hanno agito a volto scoperto ma con le mani protette da guanti, erano entrati nella casa forzando una porta finestra. La 67enne ha afferrato il telefono per chiedere aiuto, ma quando stava per contattare il 113 i due uomini hanno sfondato la porta della camera mettendole poi prima una mano sulla bocca e poi il cuscino per non farla gridare. Le hanno detto che sarebbero andati via presto poi le hanno chiesto dov'era la cassaforte. Mentre uno le premeva il cuscino sul viso il complice rovistava nei mobili. Quando sono fuggiti la vittima ha avvisato la polizia. In stato di choc, è stata portata all'ospedale da dove è stata poi dimessa con tre giorni di prognosi per un forte stato di ansia.

«Siamo vicini alla signora che ha subito una rapina nella sua abitazione a Firenze e alla sua famiglia. Apprezziamo le parole della figlia che in un post su Facebook si dissocia da insulti razzisti e parole d'odio e chiede il rispetto della legalità». Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. 



 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Agosto 2018, 17:41
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