Figli coppie gay, il ministro Roccella: «Nessun margine di trattativa con i sindaci»

Il ministro della Famiglia ha spiegato: "I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi, ma contro la sentenza della Cassazione"

Figli coppie gay, il ministro Roccella: «Nessun margine di trattativa con i sindaci»

di Niccolò Dainelli

Lo stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali, continua ad alimentare il dibattito politico e non solo. Molti sindaci d'Italia, in primis Beppe Sala - primo cittadino di Milano - non approvano quanto deciso dal Governo Meloni, ma il ministro Eugenia Roccella chiude a un possibile incontro. 

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«Nessun margine»

Il ministro della Famiglia chiude definitivamente all'ipotesi di un incontro con i sindaci, dopo che il Viminale ha diffuso la circolare per fermare le trascrizioni dei figli delle coppie gay. Nessun margine. Il governo non ha alcuna intenzione di fare dietrofront. «Non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare», osserva Roccella. «I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi - aggiunge -, ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C'è una sentenza molto precisa che dice determinate cose». Queste le parole del ministro, rispondendo ai giornalisti sulla protesta dei sindaci che trascrivono gli atti di nascita dei bambini nati dalle famiglie omogenitoriali, a margine di un incontro sul modello Trentino della «certificazione family» dei Comuni. «I sindaci si incontrano tutti i giorni.

Io non ho deleghe in materia», ha spiegato. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Marzo 2023, 18:50
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