Desirée, una folla ai funerali: l'addio tra le rose bianche alla 16enne violentata e uccisa

Desirée, una folla ai funerali: l'addio tra le rose bianche alla 16enne violentata e uccisa
Una folla nella chiesa del quartiere San Valentino per l'ultimo saluto alla piccola Desirée Mariottini. I funerali inizieranno tra pochi minuti, funerali strazianti, per l'addio a una creatura di 16 anni, poco più che una bambina, barbaramente uccisa a Roma, nel quartiere San Lorenzo nella notte tra il 18 e il 19 ottobre. Drogata e uccisa da un gruppo di disgraziati, quattro di loro sono in carcere.



«Desirée Mariottini violentata anche da morta»: la testimonianza choc della donna italiana

Desiree, Giampiero Mughini a Domenica In: «Era una drogata, difficilmente avrebbe fatto una fine diversa»


Ad aspettare il feretro centinaia di persone e tanti ragazzi, ci sono i cartelloni delle sue amiche con su scritto: questa è per te che che mi manchi, perché ti penso, perché ti sogno. Proteggici adesso che non ci sei più. Proteggici perché puoi farlo solo tu.



Un applauso per l'arrivo del feretro della ragazza di 16 anni, ad accoglierla le note di "Per te" di Jovanotti. La bara bianca, coperta da un cuscino di rose bianche, entra in chiesa. Nella foto sopra, lo strazio della mamma, Barbara Mariottini, anche lei accolta dall'affetto dei famigliari e degli amici.

Ecco le parole di don Livio Fabiani nell'omelia: «Oggi in questa chiesa diamo l’estremo saluto terreno a Desirée. In questa chiesa Desirée da me ha ricevuto la Prima Comunione e, qualche anno dopo la Cresima. Non avrei mai pensato che un giorno, oggi, sarei stato io stesso a darle l’ultimo saluto. In questo momento però vorrei invitare tutti voi a dimenticare ciò che i giornali e gli altri mezzi di comunicazione nel bene e nel male, nella verità e nella menzogna, ci hanno presentato. Stringiamoci intorno a Desirée e ai suoi famigliari. Facciamo loro sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto. Ma soprattutto cerchiamo di ricevere, nella gioia e nel dolore, il messaggio umano e cristiano che deriva da questo nostro stare insieme. In questo luogo, per fare nostro questo messaggio riflettiamo sulle letture proclamate poco fa in questa celebrazione».

Don Livio prosegue: «Oggi, anche se la mia persona è insignificante e la mia voce debole e flebile, mi permetto di fare un appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo. E la nostra preghiera sia anche per questo». 

Poco doopo le 16 e 30 la messa è finita. La folla attende l'uscita del feretro.
Viene spiegato un lungo striscione, c'è scritta la frase di una canzone di Gianluca Grignani:
«Cammina nel sole, dice: non c'è direzione, Ma profumo di viole c'è. Tu cammina nel sole». Esce la bara bianca, vengono liberate in cielo colombe e decine di palloncini: bianchi, rosa, viola. Vengono esplosi fuochi d'artificio. Ancora un lungo applauso che accompagna via da questa terra la piccola vita di Desy sulle notte di "Torna a casa" dei Maneskin, scelta dalla mamma Barbara.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Ottobre 2018, 17:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA