Quando finirà la pandemia di Covid-19? Impossibile stabilirlo. Sono le parole di Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consulente del commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, che in un'intervista a La Stampa afferma che «abbiamo sempre ragionato come se stesse per finire, mentre siamo sempre più consapevoli che sia impossibile stabilire una data di conclusione della pandemia». «La prospettiva non è necessariamente pessimista - aggiunge -, ma la variante Omicron ci ricorda l'imprevedibilità della situazione».
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Per Rasi, «la speranza è che arrivi una variante sufficientemente stabile ed evoluta da determinare un' endemizzazione della pandemia e facilitare la vaccinazione globale». Quanto alla campagna vaccinale pediatrica afferma: «meglio di quanto si pensasse. Molte famiglie hanno capito che non ci sono rischi reali. D'altra parte i dati americani sono spettacolari e in Italia procede tutto per il meglio. Il regalo di Natale da fare ai figli è vaccinarli». E in merito alla vaccinazione nei Paesi africani dice: «Non è questione di brevetti, di profitti o di produzione, ma di logistica. Sul modello della campagna italiana, l'Oms dovrebbe trovare la forza di riorganizzare la distribuzione dei vaccini nei Paesi svantaggiati, in attesa di riuscire a produrli in loco».
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Brusaferro: i casi saliranno ancora
Sarà un Natale «di prudenza, grazie alla quale possiamo trascorrere le feste con i nostri cari. Dobbiamo essere attenti ai nostri comportamenti e consapevoli che la variante Omicron circola molto velocemente in Italia, proprio per non rinunciare agli affetti. L'augurio per tutti è di essere così, sereni ma attenti». Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità in una intervista a Repubblica dove spiega che «nelle ultime due settimane si sta diffondendo progressivamente la variante Omicron. In questo momento convive con le Delta ma in prospettiva finirà per dominare, visto che è molto più trasmissibile. Il numero dei casi quindi è destinato a crescere ancora».
«Si apre una fase nuova - spiega - Abbiamo fortunatamente una copertura vaccinale elevata, comunque migliorabile, e questo ci ha preservato e ci sta ancora preservando da conseguenze troppo negative. Però dobbiamo ritirare fuori quella che io definisco la nostra »cassetta degli attrezzi« per contrastare il virus, e intanto cerchiamo di capire meglio come si svilupperà la variante».
Ricciardi: il picco è ancora lontano
«Prevedo che a gennaio avremo un rialzo forte dei casi di Covid, il picco è lontano e dobbiamo ancora resistere». Così Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'Università Cattolica, a SkyTg24. «Con le varianti Delta e in particolare Omicron, che la sorpassa anche di 4-5 volte, la vaccinazione, anche quella con due dosi è fondamentale perché evita di finire in ospedale e di morire, ma non è sufficiente - spiega - Per cui ci saranno due pandemie, una dei non vaccinati, che avranno conseguenze gravi, e una dei vaccinati, che potranno infettarsi, con quegli inconvenienti di dover stare a casa, fare tamponi e isolarsi». «Le vaccinazioni restano quindi fondamentali - sottolinea Ricciardi - ma in questa fase ci vuole anche il comportamento, e le misure del governo servono a farci adottare comportamenti sani».
Omicron meno letale, col vaccino siamo al sicuro
Il forte incremento dei contagi, che si registra in questi giorni in Italia, «non è ancora il picco, a gennaio ci sarà un rialzo fortissimo dei casi», afferma Ricciardi. Nel nostro Paese è quindi «prevedibile un numero di casi simile a quello visto negli altri Paesi d'Europa». «Ci sono state due varianti, Delta e Omicron, che hanno una capacità riproduttiva, soprattutto Omicron, enorme». La nuova variante, però, «ha un'alta contagiosità ma è meno letale». E, in questo momento, con la terza dose di vaccino «siamo al sicuro». «Dobbiamo evitare che i contagi arrivino, come successo nel Regno Unito, a 100-120mila al giorno», avverte.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Dicembre 2021, 12:14
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