Marmolada, Luca Mercalli: «Crollo imprevedibile, ma succederà ancora. La siccità? Può durare anni»

Marmolada, Luca Mercalli: «Crollo imprevedibile, ma succederà ancora. La siccità? Può durare anni»

di Valeria Arnaldi

Luca Mercalli, climatologo, la tragedia della Marmolada era prevedibile?

«No, non si può prevedere in alcun modo l’esatto momento in cui in un ghiacciaio si verificherà un crollo. La Marmolada non mostrava elementi di rischio. Nelle Alpi ci sono 4400 ghiacciai, si monitorano quelli che presentano sintomi, ossia circa una quindicina, non è possibile farlo con tutti, servirebbero miliardi. Né le autorità, né gli alpinisti potevano prevedere quanto è accaduto. Io stesso, se fossi stato invitato ad andare lì quel giorno, lo avrei fatto».

Quanto hanno inciso i cambiamenti climatici?

«Sono una delle cause, ma temperature record c’erano anche altrove».

Dobbiamo aspettarci più eventi di tale tipo in futuro?

«Sì, episodi di questo tipo saranno più frequenti. Sono oltre cinquant’anni che conosciamo il quadro di sofferenza del clima terrestre. Sapevamo che saremmo andati incontro a più eventi estremi, aumento delle temperature globali e via dicendo».

Il mare è risalito per 30 km nel Po. Cambierà l’habitat?

«Certamente. Avrà effetti sulle specie presenti. Alcune migreranno, per altre ci sarà l’estinzione. Se non dovesse piovere per molto tempo…».

Cosa intende per molto tempo?

«Non si può dire quanto.

Questa è la siccità più importante mai registrata da quando abbiamo dati e non sappiamo quando finirà. Se la pioggia tornerà tra qualche mese, si recupererà, ma esistono anche le megasiccità. In California, in passato, la siccità durò quattro anni».

Avremmo modo di fronteggiare una siccità così lunga?

«No, non siamo attrezzati anche perché ci sono condizioni nuove, non si tratta solo della durata, ma pure delle temperature, molto più elevate di un tempo».

Cosa emerge dalle previsioni?

«Secondo i modelli stagionali a lungo termine, l’estate sarà molto più calda della media e con poca pioggia. Dobbiamo confidare nell’autunno».

Abbiamo una siccità ormai ciclica perché non siamo preparati?

«Servono decisioni politiche, ma non si prendono perché parlare di clima e futuro non porta consenso. Ed eventuali risultati li vedono le generazioni future. Poi tutti cercano di respingere i problemi a lungo termine. Basteranno tre giorni di pioggia in autunno per far dimenticare l’emergenza».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2022, 09:58
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