Semplice ritocchino di chirurgia estetica o necessità di un intervento, sempre estetico, a causa di problemi o traumi? Un emendamento al DL Anticipi, approvato in Commissione Bilancio del Senato, prevede l'addio all'Iva, la totale esenzione. Questa si applicherà «alle prestazioni sanitarie di chirurgia estetica rese alla persona volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute ovvero a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, solo a condizione che tali finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica» si legge nel testo di legge.
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Niente Iva per il ritocchino
Un'iniziativa che viene accolta con ottimismo dalla Società italiana di medicina estetica, la Sime, il cui presidente Emanuele Bartoletti, parlando con Adnkronos Salute, ha sottolineato che "l'emendamento è benvenuto perché giustifica la non applicabilità dell'Iva allo scopo medico per la chirurgia estetica.
Resta Iva per medicina estetica
Secondo il Sime, la medicina estetica avrebbe avuto anche più diritto della chirurgia, perché "ha come primario obiettivo quello della diagnosi, prevenzione e correzione. A riprova di questo, in un sondaggio condotto su nostri colleghi della Sime...abbiamo riscontrato che in questa fase sono state diagnosticate tantissime patologie che ignoravano di avere, a partire da casi di tumori”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Novembre 2023, 18:46
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