Irregolari trattenuti fino a 18 mesi. Raddoppiati i centri per i rimpatri

La stretta passa in Cdm. Mattarella avverte: «Migranti grande potenziale»

Irregolari trattenuti fino a 18 mesi. Raddoppiati i centri per i rimpatri

di Alessandra Severini

In attesa della promessa collaborazione europea, l’Italia prova a fare da sé per arginare l’enorme flusso di migranti. La premier Meloni ha presentato le nuove norme approvate dal Consiglio dei ministri come «soluzioni concrete» e ha voluto smentire divisioni nel governo sul tema: «Tutto il centrodestra ha la stessa visione e tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni». L’azione del governo anzi promette di non fermarsi al decreto di ieri.

La premier ha annunciato per la settimana prossima in Consiglio dei ministri un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza con particolare riguardo ai minori non accompagnati. Ma sull’emergenza immigrazione arrivano come un monito le parole del presidente Mattarella che, inaugurando l’anno scolastico a Forlì, ha ricordato come un decimo degli studenti sia straniero o figlio di migranti stranieri: «Possono costituire un grande potenziale per il Paese». Le norme varate ieri, inserite come integrazioni al decreto legge per il rafforzamento economico del Mezzogiorno, prevedono innanzitutto la nascita di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri. Al momento sono 9 per soli 493 ospiti complessivi mentre un decimo, a Torino, è chiuso. Sarà compito del ministero della Difesa realizzare «nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali».

I criteri per individuare le aree saranno definiti in un prossimo provvedimento, ma dovrà trattarsi di «località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili». «Non creeremo ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane» ha promesso Meloni.

Le nuove strutture (si tratterà soprattutto di caserme, aree militari dismesse o altri edifici in disuso) saranno ristrutturate dal Genio militare e rispetto al numero attuale dovrebbero almeno raddoppiare.

Altra novità riguarda il tempo di permanenza nei Cpr. Il tempo in cui gli stranieri non richiedenti asilo, per i quali sussistano esigenze specifiche (per esempio se ci sono ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione da parte dei Paesi terzi) potranno essere trattenuti nei Centri per il rimpatrio verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi iniziali, seguiti da proroghe trimestrali fino a un massimo di 18 mesi. Il limite attuale è di 3 mesi, con una possibile proroga di 45 giorni. Secondo Meloni «tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Settembre 2023, 06:00
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