Carola Rackete scherza dopo la liberazione: «Forse dovrei emigrare in Australia». Salvini: «Ti pago il biglietto»

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di Emiliana Costa
Carola Rackete è libera da 24 ore. Ieri il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l'arresto. Appena saputa la notizia, Carola ha ringraziato i suoi legali e ha inviato rassicurazioni e saluti all'equipaggio. Poi ha ironizzato: «È il caso che emigri in Australia a occuparmi di albatros?».

Carola Rackete è libera, il gip non convalida l'arresto della capitana della Sea Watch 3. Salvini: «La rispediamo in Germania»

A riferire le prime reazioni a caldo della capitana è stata Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, nel corso della conferenza stampa convocata dalle associazioni alla stampa estera. Ecco le parole della portavoce: «Carola sta bene. Ha trascorso tre giorni di isolamento, non si rende conto della risonanza che la vicenda sta avendo. Che una nave umanitaria venga considerata la più urgente minaccia all'ordine pubblico, credo che questo renda ridicolo il Paese. L'ordinanza di ieri ristabilisce ordine sulla gerarchia delle norme e restituisce dignità al Paese».



La portavoce di Sea Watch ha parlato anche delle polemiche con il ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Prendiamo atto che è una persona che ci insulta dalla mattina alla sera invece di ottemperare ai suoi compiti. Nessuno può chiamarci vicescafisti o quant'altro senza averne prova e non dire una parola quando una donna viene insultata e le viene augurato di essere stuprata. Chi intraprende certe direzioni - continua Linardi - lo fa perché si culla sul fatto di non avere alcuna idea della situazione a bordo di una nave ma voglio credere che se si trovasse a bordo sarebbe il primo a tendere una mano: se non lo facesse sarebbe un mostro. È un atto istintivo di umanità».

Infine conclude: «C'è stata una sensazione di abbandono da parte dei livelli nazionali e internazionali. Per 17 giorni la Sea Watch 3 ha tentato tutto ciò che poteva per un ingresso regolare. Non c'era nessuna alternativa a Lampedusa». Linardi ha sottolineato come la ong non avesse alcuna intenzione di dirigersi verso paesi in guerra, né in Tunisia dove proprio in quei giorni una nave era bloccata, né a Malta più lontana di «50 miglia rispetto a Lampedusa. Il comandante Carola ha fatto il suo dovere, le autorità hanno ignorato il comandante, che ha quindi fatto rotta verso un porto sicuro».

Come riporta l'Adnkronos, a stretto giro arriva la replica di Salvini alla capitana Carola: «Siamo d'accordo con Carola Rackete, che starebbe pensando di andare in Australia per occuparsi di Albatros. Sono pronto a pagarle il biglietto di sola andata».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Luglio 2019, 21:34
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