Carola Rackete libera, ha lasciato Agrigento nella notte. Le prime parole: «Una vittoria della solidarietà»
Carola Rackete è libera, il gip non convalida l'arresto della capitana della Sea Watch 3

Sono senza freni gli utenti Twitter, che senza preoccuparsi di eventuali sanzioni offendono e addirittura minacciano apertamente la gip. Ché se per qualcuno sarebbe «la prima in lista da visitare da mattina a sera da centinaia di NONNI..senza parlare..ma guardando la tua faccia di m..iele per ore ed ore senza smettere!!!», per altri «il problema è che il gip Alessandra Vella da oggi può emigrare anche lei. Se la metto sotto con la macchina mentre corro a salvare vite umane... potrà capitare, no?».
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Del resto, scrivono, «colpirne uno per educarne cento dicevano i suoi compagni. Lo faremo anche noi». «Ma facciamolo il nome di questo Gip - ripetono -, non si sa mai che ci capita davanti con la macchina o la aspettiamo sotto casa». E ancora: «Putt... comunista, ti verremo a cercare, e perderai il sorriso per sempre». «Tenete a mente questo nome: #AlessandraVella. Forse - ipotizzano - sarà lei la nuova eroina delle sinistre. Forse strapperà la scena alla comandante. Forse le staranno fischiando le orecchie...».
SALVINI: «È SENTENZA POLITICA, GIP TOGLITI LA TOGA E CANDIDATI CON LA SINISTRA»
«Nessuno mi toglie dalla testa che quella di Agrigento è una sentenza politica». Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato sulla decisione del Gip di non convalidare l'arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete. «Togliti la toga e candidati con la sinistra» ha aggiunto il titolare del Viminale rivolgendosi al giudice in diretta Facebook e poi ha aggiunto: «io non mollo, anche perché ci sono tanti giudici che vogliono applicare la legge e non ribaltarla. Io conto su di voi».
Una sentenza politica, ha ribadito il ministro, «profondamente sbagliata che non fa bene all'Italia e rischia di essere un pessimo precedente per tutti quelli che pensano che le leggi italiane possano essere violate senza pagarne conseguenze». Il ministro si è poi rivolto direttamente alla «nuova eroina della sinistra», la capitana Carola: «ma vattene in Germania - ha detto - ma tornatene al tuo paese a far danni e a mettere a rischio la vita di chi rischia la vita per il paese». La comandante «può andare a fare shopping a Roma e a Milano - ha aggiunto - può andare a prendere il sole a Capri o Lampedusa, a prendere un gelato, a comprare le scarpette o un'atlante per capire quale sarà il prossimo porto, e tutto perché c'è un giudice che glielo ha permesso».
«Pensate - ha poi detto ancora il titolare del Viminale - a una nave italiana con equipaggio italiano che avesse forzato le leggi tedesche, entrando di forza in un porto tedesco e mettendo a rischio la vita dei militari tedeschi. Avrebbe trovato un giudice che liberava il comandante?». E Salvini ha anche criticato la parte dell'ordinanza del Gip in cui si afferma che la motovedetta della Gdf non è una nave da guerra. «È un pedalò, una canoa». «Vorrei che questo giudice parlasse con le mamme e i papà dei finanzieri che hanno rischiato di morire - ha concluso - per capire se prova vergogna o no. È facile fare le sentenze sulla pelle degli italiani».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Luglio 2019, 17:18
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