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Nella lettera, intitolata «Professione barbiere», Tonino dice a Conte: «Lo so che con tutti i problemi che ora ha l'Italia prestare attenzione a chi maneggia forbici e rasoi è forse chiedere troppo. Certo, tagliarsi i capelli non è considerato bene di prima necessità come fare la spesa per mangiare. Ma con questo mestiere mangiamo io e la mia famiglia dal '78, da quando ho alzato per la prima volta la saracinesca del mio salone in centro, a Potenza».
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«Mi domando e le domando - scriveva il barbiere - va bene essere cauti perché questo virus ha già fatto troppi danni e spedito all'altro mondo migliaia di persone, anche alcuni dei miei amici e dei miei stessi clienti. Ma perché costringerci a stare chiusi se, per esempio, nella mia regione, l'epidemia è sotto controllo e da tre giorni in tutta la Basilicata si registrano zero contagi?».
"DA NOI NESSUN PERICOLO" «Qui da noi - aveva aggiunto - non c'è nessun pericolo: un salone aperto, tutti in mascherina, e regolare fattura servono a dare un pò di fiducia in più a questo Paese che vuol ripartire.
E poi, lo ammetto: non posso permettermi altri mesi di stop. Già qualche anno fa sono rimasto fermo per lungo tempo a causa di un brutto infortunio che mi ha impedito di lavorare. E se ce l'ho fatta a non annegare è stato grazie a qualche piccolo risparmio familiare e all'aiuto dei miei genitori. Ma ora è tutto più difficile e non so fino a quando potrò resistere». Miglionico infine invitava Conte ad andarlo a trovare e concludeva con un impegno e un commento ironico e amaro: «Glielo prometto: faremo tutte le sanificazioni necessarie, spenderemo quanto serve ma ci faccia ripartire. C'è la famiglia da mandare avanti e il fitto da pagare. A proposito: se sente qualcuno all'Inps gli dica anche che ho fatto richiesta per i 600 euro. Ma non sono arrivati neanche quelli».
LA RISPOSTA DI CONTE In un passaggio della sua lettera, Conte gli ha così risposto: «Ho percepito tutta la passione di Tonino per il suo salone di barbiere aperto a Potenza nel 1978, l'attaccamento agli attrezzi del mestiere: le forbici, il rasoio. Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio. E attività come la sua potrebbero rialzare prima del previsto la saracinesca: se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Maggio 2020, 18:41
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