Violentata per 12 anni da un amico della mamma, la vittima: «Quando ha cominciato ne avevo 5». Le amiche sapevano ma non hanno denunciato

A costituirsi parte civile, rappresentata dall’avvocata Maria Teresa Salbitani, quella bambina che oggi è diventata una giovane donna, ha superato i 20 anni, ed è in grado di fronteggiare il suo orco dopo un lungo e doloroso percorso psicologico

Violentata per 12 anni da un amico della mamma, la vittima: «Quando ha cominciato ne avevo 5». Le amiche sapevano ma non hanno denunciato

di Teodora Poeta

Violentata per dodici lunghissimi anni a Teramo a partire da quando era ancora una bambina da un uomo, amico di sua madre, riuscito ad insinuarsi in un ambiente familiare di forte disagio in cui è cresciuta e dal quale solo da grande è riuscita a venirne fuori. Un racconto diventato una denuncia penale approdata adesso in un’aula di tribunale dove quell’uomo, un 40enne teramano che avrebbe commesso le molestie contestate, ha chiesto ed ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato (l’udienza si terrà a giugno).

La vittima si costituisce parte civile

A costituirsi parte civile, rappresentata dall’avvocata Maria Teresa Salbitani, quella bambina che oggi è diventata una giovane donna, ha superato i 20 anni, ed è in grado di fronteggiare il suo orco dopo un lungo e doloroso percorso psicologico. È stato, infatti, proprio durante questa fase di sostegno con un’esperta che la ragazza è riuscita a far venire fuori la sua storia passata, segnata, secondo il suo racconto, da dodici anni di abusi sessuali cominciati quando aveva appena cinque anni. Si parla di episodi che sarebbero avvenuti tra le mura domestiche aggravati dal fatto di essere stati commessi ai danni di una minore, in periodi in cui, tra l’altro, la vittima era piccolissima. Fatti che, chiaramente, devono ancora essere confermati, ma che dalla sola denuncia fanno rabbrividire.

In realtà in passato la ragazza ne aveva già parlato con qualcuno.

Il suo silenzio aveva provato a romperlo, ma non era servito. Eppure oggi, a quanto pare, alcune di quelle persone con le quali lei si sarebbe confidata, avrebbero confermato. Sono delle amiche con le quali aveva parlato di quanto le succedeva, delle violenze che subiva, sentite in fase di indagini preliminari dopo la sua denuncia. Perché dodici anni di abusi sono tanti e pesano come macigni soprattutto se a doverli sopportare sarebbe stata una ragazza così giovane. 

Secondo quanto riferito agli inquirenti, quell’uomo era un amico di sua madre al quale lei sin da bambina veniva molto spesso lasciata. Una persona che avrebbe dovuta guardarla o piuttosto farle compagnia, ma che invece si sarebbe approfittato della situazione. All’epoca dei fatti la mamma della bambina aveva problemi legati alla tossicodipendenza e quell’uomo lo sapeva. Frequentava casa loro. Nel corso degli anni sembrerebbe che anche altri, oltre alle amiche della ragazza, sarebbero venuti a conoscenza dei fatti, ma avrebbero taciuto. E così il tempo è passato. Fino al momento in cui c’è stato il distacco che ha reso possibile la piena presa di coscienza di quanto accaduto, l’inizio del percorso psicologico per arrivare poi alla denuncia. Il momento, quest’ultimo, davvero di svolta per la giovane donna che oggi è parte civile contro il 40enne e comunque vada il rito abbreviato ha avuto il coraggio di parlare e di non rinnegare nulla di quanto le è accaduto.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Aprile 2024, 08:56
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