Scivola sulla Lazio, Andreozzi linciata: minacce e insulti vergognosi sul web

Scivola sulla Lazio, Andreozzi linciata: minacce e insulti vergognosi sul web

di Romolo Buffoni
Basta una gaffe, un doppiosenso riuscito male. Spesso basta semplicemente manifestare un'opinione contraria alla massa ed ecco che i social diventano un ricettacolo di umanità avariata, accogliendo quanto di peggio l'essere umano possa esprimere. Più futile è il motivo, maggiore è il becerume che si scatena online.
È stata una settimana tremendamente esemplare in tal senso con il calcio («la più importante delle cose inutili», come lo definì Arrigo Sacchi) a fare da scenario.



L'ultima vittima in ordine cronologico è stata l'attrice e regista Michela Andreozzi, incappata ahilei in una gaffe sull'eterno derby Lazio-Roma (in programma tra l'altro proprio sabato) durante la Notte degli Oscar andata in onda su Sky. Ipotizzando una sceneggiatura di un film intitolato Lazio e immaginando una parodia di Roma con cui Alfonso Cuaròn ha vinto l'Oscar di miglior regista (alla pellicola anche le statuette di miglior film straniero e miglior Fotografia), la Andreozzi ha detto: «La trama? Storia della colf di Sora di Chinaglia che lo molla e va a lavorare per Bruno Conti. Una faida ambientata nel mondo della Lazie». Battutaccia? Forse. Come di canovaccio trito e ritrito della serie «laziale burino» è apparsa la scelta della regia di accompagnare il tutto con un'immagine di pecore vicino al Colosseo.



Apriti cielo, anzi social: si è scatenata una grandinata di tweet di insulti all'artista, la maggior parte dei quali irripetibili per volgarità e violenza. Si è arrivati anche alle minacce di morte e di gambizzazione all'uscita dal teatro. A non molto sono servite le scuse della Andreozzi che sul suo profilo Instagram ha scritto: «Sono profondamente dispiaciuta, mi scuso di cuore verso i tifosi della Lazio». Il club biancoceleste le ha teso la mano e presto Michela sarà ospite di Lazio Style Radio per riconciliarsi coi tifosi.

Quello dei cyber hooligans è un fenomeno trasversale, non ovviamente una peculiarità dei tifosi laziali. Sempre per restare all'attualità hanno provocato ribrezzo gli insulti rivolti da ultrà da tastiera interisti nei confronti di quelli della Fiorentina, ai quali è stata augurata la morte «come quella di Astori». Motivo? Il rigore fasullo del 3-3 accordato ai viola domenica sera. «È vergognosa e inaccettabile la spirale di odio e becera ignoranza che in queste ore sta infangando la memoria di Davide Astori sui social», ha sanzionato il presidente della Federcalcio Gravina. E che dire delle più atroci disgrazie augurate dai tifosi juventini alla neonata figlia di Diego Simeone colpevole dell'esultanza cafona (mani sulle parti basse) al gol del suo Atletico Madrid ai bianconeri? Gestaccio del quale l'allenatore degli spagnoli si è scusato, ma non è bastato per fermare lo tsunami dell'idiozia.

Non solo calcio, ovviamente. L'Animal Social si scatena anche su temi politici, ma la deriva si verifica anche su argomenti decisamente più seri e delicati, come nel caso della presentatrice tv Nadia Toffa insultata e umiliata nonostante, anzi proprio a causa, della sua lotta al cancro.
Parole come pietre, bullismo virtuale che però ha effetti reali sull'anima di chi lo subisce e, secondo studi recenti, si tratta di 7 persone su 10 ad averci avuto a che fare almeno una volta. Fair Play questo sconosciuto, anche e soprattutto in Rete.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Febbraio 2019, 15:17
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