Michela Murgia, matrimonio in «articulo mortis»: cosa significa, chi può richiederlo e quando

La giornalista nei mesi scorsi ha annunciato di essere malata di tumore e di «avere pochi mesi di vita». Oggi sul suo profilo Instagram ha mostrato il video del suo matrimonio in rito civile

Michela Murgia, matrimonio in «articulo mortis»: cosa significa, chi può richiederlo e quando

di Redazione web

Michela Murgia si è sposata con rito civile in «articulo mortis». Cosa significa? La locuzione latina significa «in punto di morte». La locuzione è presa dal frasario ecclesiastico e s'adopera per indicare le azioni compiute da una persona quando è in pericolo di vita, ossia sul letto di morte. In ambito giuridico l'espressione indica le parole non più confutabili dette da una persona poco prima di morire.

Matrimonio in «articulo mortis»

Secondo quanto riporta il codice civile «nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l'ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l'assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L'ufficiale dello stato civile dichiara nell'atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l'imminente pericolo di vita».

 

Quando si puo richiedere?

I casi per cui si può procedere a tale tipo di celebrazione riguardano un pericolo nel ritardo che potrebbe pregiudicare la stessa realizzabilità del matrimonio (tipicamente, una fase talmente avanzata di malattia che renderebbe imminente la morte di un soggetto). La falsa asserzione di tale circostanza costituisce una mera irregolarità della celebrazione e non incide sulla validità dello stesso. 

Le motivazioni di Michela Murgia

La giornalista nei mesi scorsi ha annunciato di essere malata di tumore e di «avere pochi mesi di vita».

Oggi sul suo profilo Instagram ha mostrato il video del suo matrimonio in rito civile con il compagno Lorenzo. «Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposat3 civilmente. Lo abbiamo fatto “in articulo mortis” perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato», ha dichiarato. «Lo abbiamo fatto controvoglia - ha aggiunto Michela Murgia - se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo».

 

Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Luglio 2023, 11:04
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