Alessandro Borghi, cliente difficile al ristorante: «La carne? Veleno»

Alessandro Borghi, cliente difficile al ristorante: «La carne? Veleno»

di Sabrina Quartieri
Nike bianche trasparenti, jeans grigi, maglietta nera e occhiali da sole in testa. Tra le mani il cellulare, Alessandro Borghi si gode la sua zuppa di fagioli in un bistrot alla Garbatella. Un piatto caldo che gli viene offerto per fare da cavia su una novità del menu autunnale. D’altronde, nel locale Borghi si fa vedere spesso, da buon amico dei giovani proprietari quale è. Loro, Valerio e Matteo (manca Giorgio) gli stanno seduti accanto per strappare un voto al piatto: «Buono, ma portatemi il pane integrale, non questo», dice l’attore romano.
 
 


Lo sguardo di Matteo si fa scettico. Mica si aspettava questa precisazione sul tipo di accompagnamento alla zuppa, ma Borghi risponde telegrafico senza farsi troppi problemi: «Aò, sul pane non ‘me fa mi’ nonno’». Per lui infatti le farine 00 sono bandite, tranne se si tratta di dolci, di cui è ghiotto. Come lo è la carne rossa, «veleno - puntualizza - non la mangio da quattro anni».

Il battibecco a colpi di ingredienti da tenere lontano dà l’idea di poter durare ore (nessuno sembra disposto a cedere). Per fortuna a un certo punto entra un passante che si lancia su Borghi per dirgli che è «un grande. Anche se sei della Roma». Borghi sorride. E ordina un dolce. Sul dessert non esistono pregiudizi sulle farine. E arriva un tiramisù.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Ottobre 2018, 16:40
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