Chiara Ferragni, insulti ai figli sui social. Gli esperti: «Rischio crisi del rapporto con la madre»

Secondo i professionisti i figli, una volta adulti, potrebbero chiedere il risarcimento danni alla madre per una scelta che non hanno compiuto volontariamente

Video

di Alessandro Rosi

Gli insulti non risparmiano i figli di Chiara Ferragni. L'odio contro l'influencer è esploso sui social dopo lo scandalo pandoro, e non accenna a fermarsi. Il primo provvedimento dell'imprenditrice digitale è stato quello di bloccare i commenti sul suo profilo. Troppi, infatti, gli attacchi personali. Ma anche, purtroppo, a chi non c'entrava niente: come i bambini, Leone e Vittoria. I due, infatti, sono spesso protagonisti dei video della moglie di Fedez. Non tutti, però, sono d'accordo con questa esposizione mediatica. E così i deprecabili attacchi ai minori. C'è, però, chi mette in guardia da riprendere e mostrare i propri figli. «L'aspirazione più grande di un bambino in questo momento di 8 anni è quello di aprire un profilo sui social», avverte la dottoressa Giovanna Perricone, già presidente della Società Italiana di Psicologia Pediatrica e garante per l'infanzia e l'adolescenza del Comune di Palermo. «Spesso il genitore porta il figlio sulla platea del sociale senza comprenderne le conseguenze che si possono presentare dall'esterno - prosegue la professionista -, ma anche quei pericoli interni. C’è un’abitudine a mostrare quello che il figlio fa, quanto è bravo, quanto riesce ad avere successo nello sport. Ma questo spesso travalica e quindi induce nel bambino l'idea di una sorta di onnipotenza. E quindi il bambino crede che il virtuale sia il luogo dove puoi essere tutto e poi fare tutto. Un senso di onnipotenza che viene sconfessato poi dalla normalità della vita, che ti mette in condizione di avere anche grandi sconfitte e tu non li sai gestire più perché non sei abituato a gestire la frustrazione, sei abituato semplicemente a vederti in una logica onnipotente». Quali sono i rischi e quali i consigli per i genitori? C'è la possibilità per i figli di chiedere un risarcimento dei danni una volta adulti? Il parere del dottor Cristian Pagliariccio, psicologo dell'educazione inserito nella Rete professionale di Psicologia scolastica dell' Ordine degli psicologi del Lazio.

Quali sono i pericoli dell'esposizione mediatica dei figli?

Li può esporre a delle situazioni complicate. Ad esempio, se si incontra un bambino star per strada e si riconosce, a volte gli adulti non sanno trattenersi. E si hanno dei comportamenti troppo espansivi o disfunzionali che possono creare delle situazioni poco protette per i bambini.

Quando è tollerabile?

Va valutato se può diventare un lavoro per i bambini (anche se parliamo di lavoro minorile e deve essere regolamentato) oppure no. Nel senso che se parliamo di una pressione eccessiva che il genitore fa rispetto al figlio o alla figlia e non ha nessuna finalità, allora è un comportamento disfunzionale di per sé. Se invece può avere anche delle ripercussioni dal punto di vista della qualità della vita, anche in positivo, per creare occasioni, allora va valutato. Bisogna procedere caso per caso. Non si può fare un discorso generale. Non si può dire che sia tutto sbagliato.

C'è chi condivide foto dei propri figli per avere like.

Ci può essere una tendenza ad esagerare il proprio comportamento proprio per avere un maggior riconoscimento a livello mediatico, nello specifico sui social. Se parliamo di persone che hanno poco seguito, non ha senso guadagnare like sulle immagini dei bambini e delle bambine. Se invece può diventare un lavoro con grandi risultati, bisogna rifletterci. Anche per la qualità della vita dei propri figli. 

Fare foto ai propri figli può migliorare il rapporto? In che modo?

Faccio degli esempi. Ci sono tanti bambini e bambine che soffrono del distacco che hanno con i genitori, impegnati a lavorare o nelle loro attività. C'è poco tempo da passare insieme. Se fare foto aiuta a risolvere questo tipo di problema, può essere una possibilità anche per far funzionare il rapporto con i genitori. 

In alcuni casi i figli, una volta cresciuti, hanno chiesto il risarcimento ai genitori per l'esposizione mediatica.

Abbiamo le casistiche statunitensi in cui i figli e le figlie, crescendo, si sentono sfruttati perché non hanno deciso di fare quel percorso di vita.

Attori famosi, una volta diventati adolescenti, hanno denunciato i genitori proprio per quello che hanno dovuto subire, per l'esposizione mediatica. Non possiamo immaginare l'effetto che quel tipo di lavoro avrà sui figli, per questo anche l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza raccomanda cautela in quello che si fa perché gli effetti non li possiamo scoprire adesso ma li scopriremo poi andando avanti. Tant'è che molti adolescenti si vergognano dei comportamenti dei genitori quando mettono troppe foto. Un atteggiamento di cautela è positivo, quello che tende a proteggere il bambino.

Consigli sull’uso del cellulare e dei figli?

Profili selvaggi, come ad esempio quelli creati in autonomia, sono altamente sconsigliati. Perché poi espone  i figli anche a eccessi di critica, a volte di violenza e spesso anche di bullismo. Come adulti dobbiamo proteggere i minori, non esporli a ogni tipo di situazione. Se la foto dei propri figli circola un po' ovunque, andrebbe evitato. Se si vuole, meglio condividerla con persone fidate. C’è altrimenti il pericolo dell'odio nei social. Non forzare i figli alle proprie necessità né manipolarli o ingannarli per ottenere un effetto che non vada beneficio dei minori, ma vada solo ad ottenere delle reazioni di pubblico. Provare ad avere l'occhio lungo. Avere quindi attenzione su quelli che saranno gli effetti a lungo termine delle azioni che si fanno e mettere al centro non il proprio ego di adulti ma il benessere dei minori.

Genitori filmano i propri figli mentre li prendono in giro? Ci racconti.

Ci sono dei genitori, ad esempio, che filmano i propri figli mentre li prendono in giro. Registrano le reazioni che i figli hanno. Quella è un'offesa terribile per il bambino, di derisione anche pubblica, anche se il bambino non se ne rende conto. Una situazione pericolosa.

 

Insulti social ai figli cosa provocano?

Il rischio è che vada in crisi il rapporto che si ha col genitore, che dovrebbe essere una figura protettiva. Cosa può succedere? Che a un certo punto, quando ho la capacità di comprendere quello che il genitore ha fatto, rimetto in discussione tutta la mia esistenza. È quanto avvenuto in numerosi processi oltreoceano. Come negli caso dei due fratelli di “Mamma ho perso l'aereo”. Entrambi hanno denunciato il papà per l'esposizione mediatica e la vita che gli hanno fatto fare, hanno capito che dietro c'era uno sfruttamento. L'hanno fatto solo quando hanno avuto gli strumenti cognitivi per leggere a ritroso quanto era avvenuto.

 


Quali contenuti è meglio non condividere?

Non mettere reazioni troppo intime (ad esempio il pianto, il capriccio), delle reazioni che possono sembrare buffe lì per lì che però fanno capire che il bambino è spaesato. Le foto intime, quelle soprattutto in cui il piccolo fa il bagnetto (anche se oggi i filtri dei social le bloccano). Riconoscere quello che è un momento di intimità, e che può essere lasciato per la famiglia, e quello che invece può essere condiviso con il mondo. Dobbiamo educarci a livello personale come adulti, un lavoro che sicuramente i genitori non possono far da soli. Come società dovremmo aiutarci, anche se, nella maggior parte dei casi, invece poi partono le critiche anche violente, delle vere e proprie “shitstorm”. Questo va fermato. Genitori devono avere un atteggiamento accorto, la società deve essere rispettosa.

 


Ci sono casi di "sfruttamento"?

Un esempio internazionale. Qualche giorno fa, una nota influencer internazionale ha fatto le sue riprese con la figlia in ospedale che stava soffrendo. In quel caso, non essendoci una regola che tuteli sia la minore che la madre, le offese sono partite senza freni. I follower si sono focalizzati sul fatto che c'era una situazione di sofferenza che è stata ignorata ed è stata utilizzata per altri scopi.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Gennaio 2024, 18:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA