La catena su Whatsapp: «Attenti ai rapitori di bambini». E la folla lincia a morte due ragazzi innocenti

La catena su Whatsapp: «Attenti ai rapitori di bambini». E la folla lincia a morte due ragazzi innocenti

di Domenico Zurlo
Accusati di rapire bambini, erano stati linciati a morte dalla folla: le vittime si chiamavano Nilotpal Das, professione tecnico del suono, e Abijeet Nath, artista digitale. La polizia indiana, per il loro omicidio, ha arrestato 16 persone: Nilotpal e Abijeet hanno pagato con la loro vita l'isteria social sulle voci di pedofili e di rapimenti di bambini tramite Whatsapp: fermatisi a chiedere indicazioni, sono stati picchiati a morte da una folla enorme di persone, come documenta un terribile video postato dai media indiani.

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Il mese scorso altre sei persone sono morte per gli stessi motivi: la polizia sta trovando difficoltà a smentire tempestivamente i messaggi che girano con le catene di Sant'Antonio. «Quando le voci cominciano a circolare, ci vuole del tempo per fermarle completamente», ha detto l'alto funzionario della polizia Mukesh Agarwal alla Bbc Hindi, aggiungendo che la polizia sta monitorando vari siti di social media per cercare di fermare la diffusione dei messaggi.




I due giovani uccisi erano residenti a Guwahati, la più grande città dell'Assam. I due sono stati attaccati in un villaggio del distretto di Karbi Anglong, dove si erano fermati per chiedere indicazioni, dopo che si era diffusa la voce che un gruppo di «sopadhara» (trafficanti di minori) si aggirava nella zona.
Il video dell'aggressione, dove si vede uno dei due uomini implorare per la sua vita, è diventato virale durante il fine settimana e ieri studenti e attivisti hanno riempito le strade di Guwahati per protestare contro le uccisioni. 

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Giugno 2018, 16:59
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