Donald Trump cerca di far saltare il banco, con l’aiuto della Corte Suprema. Quando l’assegnazione dei Grandi Elettori indica infatti a quota 248 lo sfidante democratico Biden contro i 214 del tycoon, ecco che la complessa macchina elettorale americana si congela di fronte alle proiezioni dello spoglio nel Winsconsin: «Ci stanno rubando il voto, ci sono brogli evidenti. Non lo permetteremo, stiamo vincendo ovunque», sono le parole di Trump che gelano il mondo.
Il Presidente chiede infatti il riconteggio dei voti nel Winsconsin assegnato a Biden dalla Cnn, ma non solo. Presenta un ricorso per fermare lo spoglio delle schede in Michigan e, soprattutto, lancia la sua battaglia finale in Pennsylvania dove i 700 mila voti di vantaggio che i repubblicani si attribuiscono rischiano di essere ribaltati dal milione di schede elettorali spedite per posta. Ovvero la strada scelta dal popolo democratico. «Il voto in Pennsylvania non è trasparnte, va bloccato», tuona Trump. Che aggiunge: «Wow! Sembra che ora il Michigan abbia trovato i voti necessari per tenere un meraviglioso giovane, John James, fuori dal Senato degli Stati Uniti. Che cosa terribile sta succedendo!», ha twittato.
I risultati elettorali insomma sono ancora in bilico in almeno tre Stati, come nel 2016.
Addirittura Joe Biden e il partito democratico creano un “Fight Fund”, un fondo per combattere, per finanziare le spese legali contro Donald Trump. «Vogliamo mettere in piedi uno sforzo legale senza precedenti».
Insomma, mai come stavolta gli Stati Uniti sono un Paese spaccato a metà, lacerato dalle questioni razziali mai davvero risolte e da una crescita delle diseguaglianze economiche e sociali. Questo Paese sta assistendo ad uno scontro senza precedenti e che ha contrapposto due visioni opposte dell’America
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Novembre 2020, 13:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA