Soldato russo ucciso dagli ucraini: spunta il video choc, ma è polemica. «Non è sicuro che sia vero»

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Sta suscitando polemiche in queste ore il video di un presunto soldato russo prigioniero delle forze ucraine ucciso a colpi d'arma da fuoco. Filmata in una strada a ovest di Kiev che collega Dmytrivka a Irpin e Bucha, da cui nei giorni scorsi si sono ritirate le truppe russe, la registrazione diffusa sul web è stata analizzata dalla Bbc, secondo cui la sua autenticità resta dubbia, in attesa di un commento da parte delle autorità ucraine.

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Nelle immagini, che stando al fact-checking della Bbc risalirebbero al 29 marzo, la vittima compare con l'uniforme dell'esercito russo, mentre i soldati che gli sparano indossano al braccio la fascia blu delle truppe di Kiev e hanno mostrine della bandiera ucraina. Uno di loro, stando a un'analisi biometrica del volto, sarebbe un combattente georgiano. Le frasi udibili del video, inoltre, sono in russo, lingua diffusamente parlata anche dagli ucraini, e tra queste si sente l'urlo «Gloria all'Ucraina!». Gli elementi su cui è stato effettuato il fact-checking non permettono tuttavia di accertarne l'autenticità.

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Kuleba: indagheremo su possibili violazioni

«Non ho visto il video, ne ho sentito parlare, ma vi voglio rassicurare sul fatto che l'esercito ucraino osserva le regole della guerra.

Ovviamente ci possono essere casi isolati di violazioni e verranno svolte delle indagini. Ma voglio controllare le date di questo video, perché voi dovete capire una cosa. No anzi, voi non potete capire, mi spiace. Non sapete come ci si sente dopo aver visto le immagini di Bucha». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa alla Nato. «Non potete capire come ci si sente a parlare con persone che sono fuggite da lì, sapere che una persona che conosci è stata stuprata per giorni di fila e quando è arrivata a Kiev è finita dallo psichiatra. Non potete capire cosa si prova a sapere che i soldati russi hanno stuprato bambini. Non è una scusa per chi ha violato le regole della guerra su entrambe le linee del fronte. Ma ci sono cose che semplicemente non potete capire, mi spiace», ha aggiunto Kuleba.

Mosca incrimina ufficiali Azov: violenze sui prigionieri

Intanto due ufficiali del battaglione nazionalista ucraino Azov (integrato nelle forze armate di Kiev), identificati come S.O. Velichko e K.V. Nemichev, sono stati incriminati dalla giustizia russa con l'accusa di torture e violenze contro almeno otto prigionieri russi, incluso aver sparato loro alle gambe, nella regione di Kharkiv. Il Comitato investigativo russo, citato dalla Tass, ha incriminato i due militari in contumacia sulla base dell'articolo 317 del Codice penale russo.

Nei giorni scorsi erano state diffuse in Internet le immagini di prigionieri russi a cui veniva sparato alle gambe. La veridicità del video non può essere verificata in modo indipendente. Il Comitato investigativo russo ha aggiunto di avere identificato anche gli autori di violenze su altri due prigionieri russi nella regione di Kiev, anch'esse denunciate con un video online. I responsabili sarebbero membri delle unità nazionaliste ucraine Khizanishvili e Antonyuk


Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Aprile 2022, 19:29
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