Il rapper russo Vacio e il party quasi nudo: dopo l'arresto dovrà tornare militare. «Ora è in carcere»

Il rapper Vacio, nome d'arte di Nikolai Vasiliev, aveva preso parte a un festino LGBT in cui era quasi nudo

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di Redazione web

Il rapper russo Vacio, nome d'arte di Nikolai Vasiliev, arrestato per aver partecipato al party a tema "quasi nudi", con solo un calzino a coprire le sue parti intime e le scarpe ai piedi, è stato richiamato militare e dovrà presentarsi domani, rende noto Moskovsky Komsolets, citando il funzionario della Commissione di controllo pubblico sulle carceri, Aleksei Lobarev.

Il party

Vasiliev era stato condannato a 15 giorni di carcere e poi ad altri dieci per aver preso parte alla festa organizzata dalla presentatrice Tv, Nastya Ivleeva, quindi per propaganda Lgbt. Esponenti della Commissione di controllo hanno visitato Vacio, che ha espresso rincrescimento per il suo comportamento, come tutti gli altri vip che hanno preso parte alla festa del Mutabor di Mosca, nel carcere in cui sta scontando la pena.

Vacio ha anche sostenuto di essere stato "messo in mezzo" da altri che gli hanno perfino tolto il calzino e ha garantito di "non far parte della comunità Lgbt". Un tribunale fra l'altro ha stabilito che la festa ha effettuato «propaganda per relazioni sessuali non tradizionali», aprendo la strada alla formalizzazione di accuse per tutti i partecipanti.

La condanna

Al completamento della sua prima condanna, il rapper era stato portato a un centro di reclutamento della stazione della metro Belorusskaya, dove gli era stato consegnato il richiamo per domani, e poi alla polizia.

Arrestato per una seconda volta, con l'accusa di teppismo, è stato condannato ad altri dieci giorni di carcere. Domani quindi sarà ancora detenuto per scontare la seconda pena.

Vasiliev non avrebbe però superato la visita medica militare a cui si era sottoposto a Ekaterinburg, la città in cui è nato, quindi di fatto non presterà servizio. Vasiliev, il cui outfit può essere considerato come una citazione della foto sulla copertina del disco del 1987 "Fight like a Brave" degli americanissimi Red Hot Chilli Peppers - è tutt'altro che al sicuro però. Potrà ricevere altre accuse, questa volta penali, dato che il cosiddetto 'movimento internazionale Lgbt' è stato bandito come organizzazione estremista.

Come lui, nessuno è più al sicuro in Russia, neanche i vip che hanno sostenuto, con la loro musica o partecipando a spettacoli nelle Tv di Stato, la propaganda del Cremlino. Il carcere non è più solo per gli oppositori. E il richiamo al fronte è una possibilità concreta da cui nessuno deve sentirsi escluso. Il Paese, in cui le spese per la difesa hanno raggiunto il sei per cento del pil, è in guerra.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2024, 18:44
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