Ucciso dagli indigeni sull'isola sperduta dell'India: voleva convertirli al Cristianesimo

Ucciso dagli indigeni sull'isola sperduta dell'India: voleva convertirli al Cristianesimo

di Domenico Zurlo
Voleva convertirli al Cristianesimo, ma la sua missione è stata vana e ha pagato con la vita. John Allen Chau, missionario 27enne americano di Vancouver, nello stato di Washington, è morto qualche giorno fa su una sperduta isola indiana, la North Sentinel Island, su cui era sbarcato per convertire gli indigeni locali, i Sentinelesi.

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John, arrivato nei pressi dell’isola - una delle regioni più isolate al mondo, nell’arcipelago delle Andamane - ha fatto un giro in canoa con dei pescatori, per poi avventurarsi da solo, racconta il Daily Mail: ma in breve tempo è stato aggredito dagli indigeni che lo hanno prima tempestato di frecce, poi lo hanno legato con una corda e trascinato via. Non a caso l’isola è vietata ai visitatori, e John, pur avendo intenzioni nobili, deve averlo sottovalutato.



Ma ironia della sorte, gli indigeni che lo hanno ucciso non potranno essere legalmente perseguiti: secondo gli accordi infatti è vietato avere contatti con queste tribù, per proteggerli dal mondo esterno e dalle malattie. Le varie tribù dell’arcipelago infatti furono decimate dall’invasione coloniale britannica, e a sopravvivere erano state solo due tribù, i Jarawa e i Sentinelesi: ma se i primi accettano spesso di trascorrere giornate con i turisti, i secondi sono molto meno ospitali, come Chau ha provato sulla sua pelle.
 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Novembre 2018, 19:10
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