Minorenne stuprata dal branco, la testimone: «Volevano gettarla nel fiume e mi hanno minacciata con una pistola»

Minorenne stuprata dal branco, la testimone: «Volevano gettarla nel fiume e mi hanno minacciata con una pistola»

di Enrico Chillè
«L'hanno violentata a turno, dentro una piccola stanza, poi la volevano gettare in un fiume. Mi sono opposta, ho cercato di difenderla e sono anche stata minacciata con una pistola». È questa una parte della deposizione di una ragazza che è stata chiamata in tribunale come testimone in un processo per lo stupro di gruppo ai danni di una minorenne che, all'epoca dei fatti, non aveva ancora compiuto 14 anni.
 
 

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La vicenda dello stupro di gruppo di Manresa (Barcellona) ha già fatto discutere molto, a cominciare dalle richieste dei pm per i sette giovani imputati. A causa del grave stato di alterazione della vittima, che non avrebbe opposto alcuna resistenza, l'accusa era stata quella di abusi e non di violenza sessuale e questo ha fatto sì che le richieste dei pm siano state decisamente al di sotto della massima pena possibile. Come spiega 20minutos.es, la vicenda risale al novembre del 2016: la ragazzina vittima del branco si trovava con alcune amiche ad un rave party e si era appartata con un ragazzo, Bryan Andrés M.C., ma presto la serata si trasformò in un incubo impossibile da dimenticare.

Dopo neanche un'ora, infatti, il ragazzo con cui si era appartata la minorenne era uscito da uno stazino e aveva chiamato a raccolta alcuni amici: «Andate dentro, avete a disposizione un quarto d'ora di tempo ciascuno». La ragazza, già prima di allontanarsi con il giovane, era in un visibile stato di alterazione dovuto all'assunzione di ingenti quantità di alcool e marijuana, confermate anche dalle analisi successive. L'amica, chiamata a testimoniare durante varie udienze, ha raccontato di averla cercata ovunque e di averla infine trovata nello stanzino, distesa a terra quasi priva di sensi, mentre veniva penetrata da un altro adolescente. Intorno a loro c'erano anche altri ragazzi, tutti con i pantaloni abbassati ed alcuni intenti a masturbarsi.

L'orrore non finisce qui: la ragazza, ritenuta una testimone-chiave nonostante due dichiarazioni contraddittorie e ritrattate, ha anche spiegato cosa è successo nel momento in cui ha tentato di salvare l'amica. Durante le deposizione, i familiari della vittima hanno abbandonato l'aula, non riuscendo a sopportare il peso del racconto di ciò che aveva dovuto subire la ragazzina. Alcuni degli imputati, invece, hanno sorriso in segno di sfida, deridendo la ragazza chiamata a testimoniare.
«Ho assistito a tutto, poi alla fine ho detto a quei ragazzi che dovevano lasciarla stare, loro volevano gettarla in un fiume mentre io volevo solo portarla a casa, farle fare una doccia e darle una pillola. Uno di quei ragazzi, Marco Antonio R.T., ha quindi tirato fuori una pistola, puntandomela contro e intimandomi di non rivelare niente a nessuno. Mi ha anche detto che conosceva le mie sorelline e la scuola che frequentavano all'epoca» - ha spiegato la testimone in lacrime - «Prima di oggi ho rilasciato dichiarazioni false perché mi sentivo in pericolo, ero terrorizzata da tutte quelle minacce». 
 
 


L'amica della vittima non è l'unica persona chiamata a testimoniare durante il processo. Un altro ragazzo, che all'epoca dei fatti aveva 15 anni, ha raccontato di essere stato avvicinato da Bryan Andrés M.C.: «Mi aveva chiesto se volevo partecipare anch'io e dissi di no, ma vidi quella ragazza: sembrava priva di sensi, come se fosse entrata in coma, eppure l'avevo sentita dire con poca voce "Basta, mi fa male!". Ricordo benissimo che Bryan Andrés M.C. gestiva i turni per entrare in quello stanzino e faceva entrare altri ragazzi». Un altro testimone, che oggi ha 19 anni, ha invece spiegato: «Avevo visto una pistola a quella festa, ma andai via presto e non ho mai visto nessuna minaccia con quell'arma».

Il processo continua per i sette giovani imputati. Sei di loro sono accusati di abusi sessuali e rischiano condanne dai dieci ai 19 anni e mezzo, mentre un altro imputato è accusato di omissione di soccorso e per lui i pm hanno chiesto una sanzione economica di 4320 euro.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Luglio 2019, 20:38
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