Transgender, Londra boccia la legge scozzese per l'auto-determinazione dei 16enni: «Glasgow non ha giurisdizione in materia»

Il provvedimento riguardava la possibilità di permettere ai teenager di cambiare sesso senza il consenso dei genitori

Transgender, Londra boccia la legge scozzese per l'auto-determinazione dei 16enni: «Glasgow non ha giurisdizione in materia»

di Tommaso Cometti

Da qualche mese, è in atto una vera e propria diatriba a distanza tra la Scozia e il governo britannico. Il pomo della discordia è una legge scozzese, nata con l'intento di consentire ai teenager di poter ottenere un certificato di riconoscimento di genere (GRC) e cambiare ufficialmente il loro sesso legalmente riconosciuto a partire dai 16 anni d'età: un argomento delicato, che genera sempre dibattito. Il provvedimento, ideato lo scorso aprile, è stato "cassato" da una sentenza, che ha stabilito la supremazia gerarchica di Westminster, il governo inglese, nei confronti degli scozzesi. Come riporta il Daily Mail, l'attuale legislazione prevede il limite d'età per le transizioni fissato ai 18 anni.

La polemica

Lo Scottish National Party ha voluto affrontare il caso in tribunale, rivolgendosi alla Corte di sessione, una corte suprema civile che fa parte del Collegio di giustizia: si trova nella Parliament House di Edimburgo ed è sia un tribunale che una corte d'appello. La legge in questione, denominata "Gender Recognition Reform Bill", era stata già ostacolata dal Segretario di Stato, Alister Jack.

I giudici hanno stabilito la buona fede di Jack, che a sua volta ha commentato: «Era chiaro fin dal principio l'inconsistenza di questa legge, che entrava in netto contrasto con le norme stabilite in tutta la Gran Bretagna.

I ministri del governo scozzese dovrebbero smettere di sprecare i soldi dei contribuenti con queste faccende,  per dedicarsi ai veri problemi che attanagliano i cittadini».

Anche una importante deputata dell'ala conservatrice, Meghan Gallacher, ha dichiarato: «Sconfitta umiliante per Humza Yousaf e il suo Scottish National Party, hanno solo perso tempo. Quella legge comprometteva la sicurezza delle donne e delle ragazzine, non poteva passare». 

La sentenza

Queste le parole della corte: «Occorre riconoscere la complessità degli argomenti affrontati, ma questo provvedimento potrebbe entrare in contrasto con la legislazione inerente l'equità attualmente in vigore in Gran Bretagna. Holyrood (sede del governo scozzese ndr) quindi non ha giurisidzione in materia». 

Le prossime mosse

La faccenda, però, non sembra essere ancora giunta al capolinea: l'amministrazione di Edimburgo, infatti, potrebbe ancora optare per un appello, da sottoporre alla Corte Suprema del Regno Unito, che costituisce la sede per le ultime istanze inerenti le cause civili.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Dicembre 2023, 15:38
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