Le giocatrici di biliardo non gareggiano con lei per protesta: l'atleta trans vince il titolo. «Sono bigotte»

«Non vogliamo essere costrette a competere contro atleti nati maschi che hanno evidenti vantaggi»,

Le giocatrici di biliardo non gareggiano con lei per protesta: l'atleta trans vince il titolo. «Sono bigotte»

di Redazione Web

Categorie maschili e categorie femminili: è questo ciò che vogliono alcune atlete durante le competizioni. Una divisione netta di genere che punti a preservare le donne, le loro abilità e caratteristiche fisiche. È quanto rivendicano trenta giocatrici di biliardo professioniste, che minacciavano di citare in giudizio il loro organo direttivo per discriminazione sessuale, dopo aver consentito ad alcune giocatrici transgender di competere nella categoria femminile. Dal rifiuto di gareggiare con donne trans durante le partite, arriva la vittoria della campionessa transgender Harriet Haynes, che si aggiudica il primo premio nella Women's Champions of Champions, dopo che la sua avversaria ha deciso di ritirarsi.

La vittoria per mancata competizione

Numerose giocatrici professioniste hanno deciso di far cadere le stecche, rifiutandosi di gareggiare con avversarie trans, biologicamente uomini, nelle competizioni di categoria femminile. Questo ha portato alla vittoria dell'atleta trans Harriet Haynes, insita del titolo Women's Champions of Champions, dopo che la sua avversaria si è rifiutata di giocare contro di lei a causa del suo genere. «Il bigottismo è vivo e vegeto, io ho tutto il diritto di giocare contro le altre atlete», così si è difesa Harriet Haynes dopo aver saputo che la sua avversaria si era rifiutata di sfidarla per un questione di genere.

Atlete donne VS Federazione sportiva

«Portare questo caso ai piani alti è l'unica opzione che abbiamo. Non vogliamo essere costrette a competere contro atleti nati maschi che hanno evidenti vantaggi», ha sostenuto Frankie Rogers, una delle giocatrici di biliardo che minacciano di fare causa all'organo di governo internazionale, la World Eightball Pool Federation (WEPF).

Le controversie sono nate quando la Federazione, così come riporta il Mail on Sunday, e il suo sponsor principale, l’Ultimate Pool Group (UPG), hanno annullato la decisione di consentire solo alle atlete donne, di nascita, di competere nelle gare femminili.

«Questo è ingiusto perché i concorrenti trans che sono nati maschi, ma si identificano come femmine, hanno un vantaggio fisico nei giochi: una maggiore forza della parte superiore del corpo, la capacità di giocare a un ritmo più veloce e di arrivare più lontano per i tiri difficili». Una scelta non leale da parte della Federazione, secondo le atlete. Poiché la richiesta di ripristinare la politica riservata alle sole donne nei tornei è stata respinta, le giocatrici avvertono che intraprenderanno azioni legali.


Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Dicembre 2023, 12:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA