La boxeur Erika Novarria derubata dell'auto e dentro c'era la protesi: «Vi prego ridatemela, è l'unico modo che ho per allenarmi»

La boxeur Erika Novarria derubata dell'auto e dentro c'era la protesi: «Vi prego ridatemela, è l'unico modo che ho per allenarmi»

di Alessia Strinati
«Vi prego aiutatemi». Un accorato appello sui social quello di Erika Novarria, la 27enne della Scuola di pugilato Testudo di Cernusco sul Naviglio, vittima di un grave incidente stradale, nel 2009, che le è costato l'amputazione della gamba destra e che oggi è campionessa di box. L'atleta ha denunciato il furto della sua auto, al cui interno c'era la sua protesi da allenamento.

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Erika ha sporto regolare denuncia per la sottrazione della sua Toyota C-HR color bianco perla con il tettuccio nero, rubatale nella notte tra il 1 e il 2 maggio, ma ha chiesto aiuto anche alla rete pubblicando un messaggio sulla sua pagina Facebook: «Ti svegli e la tua macchina non c'è più....e con lei il piede challenger che uso per vivere nello sport, senza quello è come se non potessi più allenarmi....vi PREGO riportatemelo....O lasciate la macchina da qualche parte...vi supplico....». Il grave incidente subito dalla Novarria non le ha mai impedito di andare avanti e coltivare la sua passione, grazie alla sua preziosa protesi ha continuato ad allenarsi, a fare gare e anche a vincere.

La giovane, che solitamente parcheggia la macchina in garage, quella notte ha dormito dal suo ragazzo lasciando la macchina in strada. Poche ore dopo il furto è stato trovato in un cassonetto il suo pc, ma per lei la cosa più importante è recuperare la protesi e la macchina: entrambe per Erika sono il simbolo della sua indipendenza. Con la protesi può allenarsi e continuare a coltivare la sua passione, con l'auto, adattata alle sue esigenze, può spostarsi dove vuole in piena autonomia.
 


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Maggio 2018, 16:36
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