Ilaria Salis è diventata un caso di Stato. Dopo le scene in tribunale a Budapest, con la 39enne arrivata incatenata mani e piedi, le istituzioni italiane e ungheresi sono adesso in contatto per trovare una soluzione. «Vogliamo chiedere i domiciliari», ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nel frattempo Salis è tornata in galera, dove è trattenuta da 11 mesi. Carmen Giorgio, 43enne bresciana che per tre mesi è stata sua compagna di cella, ha raccontato per prima le condizioni di disagio che hanno vissuto e come passa le sue giornate Ilaria.
Il carcere di Ilaria Salis
«Topi, piccioni, cimici, catene, maltrattamenti e botte, lì dentro abbiamo visto di tutto, è un posto fuori dal mondo pieno di cose storte. E lei ha paura di restarci per sempre», ha detto Carmen Giorgio.
«È sempre più giù e sempre più magra.
Ha avuto una reazione allergica per le cimici
Il cibo non è meglio, «lo danno una sola volta al giorno, a pranzo, una specie di zuppa d'acqua sporca, immangiabile. A cena solo conserve e marmellate. Se provi a metterti qualcosa da parte, lo buttano via. Ilaria aveva chiesto altro per allergie alimentari, le davano riso bianco freddo - conclude -. I piatti li puliscono con uno straccetto. Ilaria aveva il terrore delle malattie. Lei ha avuto una reazione allergica per le cimici, io ho problemi con la tiroide, abbiamo chiesto pasticche o la visita di un medico: nulla».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Gennaio 2024, 15:14
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