Ilaria Salis si è dichiarata non colpevole nella prima udienza del processo che la vede imputata a Budapest con l'accusa di aver partecipato all'aggressione nei confronti di due neonazisti. Quello della maestra 39enne di Monza sta diventando un vero e proprio caso politico, ancor più dopo che l'italiana è stata mostrata al suo ingresso in tribuanale con catene ai polsi e alle caviglie, trascinata con un cinturone «come un animale», a detta del padre Roberto Salis.
La militante antifascista milanese, detenuta da 11 mesi in attesa di processo, in base alla legge ungherese rischia 24 anni di carcere: oltre all'accusa di aggressione gravano sulle sue spalle le aggravanti, tra cui quella di fare parte di una «associazione estremista».