Ilaria Salis, il papà Roberto: «È stata torturata per 35 giorni, come se non fosse un essere umano»

L'uomo è il padre di padre di Ilaria Salis detenuta in Ungheria e accusata di aver picchiato degli estremisti e rischia il carcere fino a 24 anni

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di Redazione web

«Io ho visto l'ultima volta mia figlia prima di questa occasione il 26 novembre. Ho saputo delle condizioni a cui è sottoposta il 12 ottobre, quando abbiamo letto una lettera di Ilaria mandata agli avvocati che è stata inviata all'Ambasciata e conteneva queste condizioni che io ignoravo. Mia figlia è stata arrestata l'11 febbraio, sono stati 7 mesi con gli unici contatti tramite i suoi avvocati e l'Ambasciata italiana, un trattamento non da essere umano avvenute fino a quando abbiamo visto questa lettera e abbiamo potuto assistere a questa scena inqualificabile per la prima volta oggi». Sono le parole a Quarta Repubblica di Roberto Salis, padre di Ilaria Ilaria Salis detenuta in Ungheria e accusata di aver picchiato degli estremisti e rischia il carcere fino a 24 anni.

Le parole del papà di Ilaria

«Mia figlia - sottolinea il papà Roberto - è stata arrestata in taxi il giorno dopo i fatti per aver aggredito, procurando lesioni gravi con pericolo di morte, nonostante le persone sono state giudicate guaribili in 5-8 giorni e in più è accusata di appartenere ad una organizzazione criminale che ha fatto atti simili in Germania dal 2017 al 2020, i cui atti, trasmessi al giudice ungherese sono contenuti in circa 800 pagine in tedesco e non compare neanche una volta il nome di mia figlia. Mia figlia è stata torturata per 35 giorni, 8 giorni è stata lasciata con i vestiti sporchi. È stata per 8 giorni in cella di isolamento senza carta igienica, sapone ed assorbenti ed ha avuto il ciclo. Prima che l'ambasciata le ha consegnato un pacco con il necessario sono passati 35 giorni in cui mia figlia doveva usare uno dei capi che aveva addosso per asciugarsi dalla doccia perchè non aveva asciugamani».

«È invecchiata di dieci anni»

Roberto Salis spiega ai microfoni della Quarta Repubblica: «Mia figlia in un anno credo sia invecchiata di dieci, me la stanno facendo deperire.

Mia figlia si dichiara estranea ai fatti. Non ha alcun legame con questa organizzazione criminale a quanto asserisce. Mai fatto cose di questo tipo? Mia figlia è una militante politica, ha avuto dei contatti con la giustizia per resistenza a pubblico ufficiale, ma precedenti talmente lievi che non ostano la sua professione di docente».

Il caso tedesco 

«Sono stato ricevuto dal ministro Nordio martedì scorso, abbiamo avuto un colloquio, impostato una strategia per cercare di portare Ilaria a casa. Ci sono delle incongruenze ma è quella la strada giusta da portare avanti. Se si vogliono risolvere i problemi servono un pool di persone con le deleghe per portare avanti la questione, perché bisogna passare ai fatti per aiutare Ilaria», spiega Roberto Salis. Dei due cittadini tedeschi arrestati con Ilaria Salis, «uno è stato rilasciato immediatamente e l'altro è apparso oggi in tribunale, dichiarandosi colpevole di essere parte di un'organizzazione criminale e per cui ha ricevuto una condanna a tre anni, mentre per mia figlia ne chiedono 11» ha ricordato il padre della donna che rischia una pena massima di 24 anni.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Gennaio 2024, 22:51
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