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Si pensava che fosse un caso isolato. E invece, da quel primo caso ne sono stati riscontrati altri dieci. L'ultimo, una settimana fa: un sessantunenne con funzioni epatiche irregolari che è stato testato ed è risultato positivo E potrebbero esseri centinaia di altri casi "silenti".
“De repente, tenemos un virus que puede saltar de las ratas callejeras a los humanos”, dijo el Dr. Siddharth Sridhar, un microbiólogo y uno de los investigadores de HKU que hizo el descubrimiento.Leer: https://t.co/WdahTL6NMa via @CNNEE
— Beatrice Garibaldi (@IDBeatrice) May 8, 2020
Il problema è che non si riesce a risalire all'origine del contagio. Secondo l'Oms, l'epatite E si trasmette solitamente tramite acqua contaminata. Ma i ricercatori non hanno trovato tracce di possibili "contatti" che hanno provocato l'infezione. L'ultimo caso si è rivelato un vero enigma: nessun viaggio recente, nessun contatto con topi o fonti idriche possibilmente infette. Inoltre, anche questo virus è poco conosciuto, e quindi nessuno sa quali siano i tempi di incubazione: probabilmente i contagi sono avvenuti molto tempo fa, ma non c'è modo di provarlo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Maggio 2020, 21:14
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